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Le mani del governo sul Coni agitano Malagò

Il presidente del Comitato incontra Giorgetti: rassicurazioni ma la riforma continua

Le mani del governo sul Coni agitano Malagò

Roma - Anche il Coni rischia la lottizzazione. È quanto da più parti si teme vista la comparsa nelle bozze della legge di bilancio di una norma che archivia l'esperienza di Coni servizi, sostituito dalla società Sport e Salute, le cui azioni saranno in mano al ministro dell'Economia. E sarà inoltre il governo a scegliere i vertici di questa nuova società. Proprio come previsto dal contratto di governo, siglato quattro mesi fa da Lega e Movimento 5 Stelle, dove si sottolineava la necessità di una riforma del Coni e dove si auspicava che il controllo economico passasse all'esecutivo. L'idea ha fatto infuriare molti politici. Fabio Rampelli, ad esempio, a nome di Fratelli d'Italia lancia l'allarme. «Bisogna riaffermare con forza l'autonomia sportiva - dice - e semmai rafforzarla con nuovi strumenti organizzativi e finanziari». E il timore è tanto che lo stesso presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha chiesto e ottenuto un incontro con il sottosegretario Giancarlo Giorgetti cui è stata affidata la delega dello sport (nel governo Gentiloni c'era proprio un ministero gestito dal renziano Luca Lotti).

Al termine dell'incontro Malagò si è mostrato cautamente soddisfatto anche se ha spiegato che l'iter del provvedimento (cui è allegato anche un disegno di legge) è già incardinato nei lavori parlamentari. «Ci sarà tempo per modifiche, ovviamente - dice - e con Giorgetti abbiamo già fissato altri incontri».

Quella che lo stesso Giorgetti definisce «riforma e non rivoluzione», prevede anche una nuova regolamentazione dei flussi finanziari. Il fondo governativo per Sport e Salute sarà parametrato annualmente al 32% delle entrate registrate nell'anno precedente, e comunque non inferiore a 410 milioni, derivanti dal versamento Ires, Iva, Irap e Irpef nelle attività di gestione di impianti sportivi, di club sportivi, palestre e altre attività sportive.

Dopo il confronto con Malagò, Giorgetti ha voluto rassicurare dicendo che comunque ci sono due mesi di approfondimenti e discussioni parlamentari. E che alla discussione sono invitati a partecipare anche gli esponenti del mondo dello sport.

Per l'anno prossimo, comunque, la ripartizione dei fondi alle varie federazioni resta affidato agli organi dirigenziali del Comitato olimpico.

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