Coronavirus

Meno tamponi, più casi: lo spettro del lockdown "Inizio di nuova ondata"

Ieri 500 positivi e 6 morti. Gimbe: "Su anche i ricoveri". Allarme sui dati di luglio e agosto

Meno tamponi, più casi: lo spettro del lockdown "Inizio di nuova ondata"

N uovo lockdown all'orizzonte? «Se i contagi continuano a salire sarà inevitabile». È realisticamente lapidario Agostino Miozzo, coordinatore del comitato scientifico che snocciolando i nuovi dati in pericolosa continua crescita non nasconde la sua preoccupazione. «Sarebbe una catastrofe» ma - fa intendere - inevitabile se il trend continuerà a essere come quello degli ultimi giorni. Ieri i contagi sono aumentati ancora. E questa volta sono risaliti sopra i 500. Si sono contati 523 positivi in più rispetto al giorno prima (+ 481) come riporta il bollettino del ministero della Salute, per un totale di 252.235 contagiati. In testa alla classifica sempre le stesse regioni: Veneto (84), seguito da Lombardia (74) e Liguria (63). Soltanto in Valle d'Aosta non si registrano casi. In calo i deceduti, 6 (ieri erano stati 10). E se gli attualmente positivi sono 14.081, viene registrato invece un lieve aumento per coloro che sono stati ricoverati con sintomi: sono 786, 7 in più rispetto al giorno prima. In leggero aumento anche i ricoverati nelle terapie intensive, sono 55 (+2). Il totale dei dimessi/guariti segna il numero di 202.923 (+226), mentre in isolamento domiciliare si trovano adesso 13.240 (+281).

Un quadro tutt'altro che rassicurante. E a dare ulteriori pennellate scure ci ha pensato ieri anche la Fondazione Gimbe. Nell'ultimo monitoraggio viene evidenziata la «netta crescita» dei nuovi casi (il 46 per cento in più cioè 2.818 contro 1.931) a fronte di quella che Gimbe definisce una «consistente diminuzione dei tamponi diagnostici»: 174.671 quelli effettuati tra il 4 e l'11 agosto, contro i 187.316 della settimana precedente (-12.645, ovvero -6,8%). Più contagi e meno tamponi. «Dal 5 all'11 agosto si conferma non solo un trend in netta crescita dei nuovi casi e, in misura minore dei pazienti ospedalizzati con sintomi, ma per la prima volta da inizio aprile si registra un incremento dei ricoveri in terapia intensiva. Spie rosse che invitano a non abbassare la guardia e mantenere un grande senso di responsabilità individuale e collettiva», mette in allarme Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe.

«Purtroppo - aggiunge - se da un lato Governo e Regioni cercano di mettere in campo nuove azioni per frenare la risalita dei contagi, la comunicazione pubblica continua ad essere influenzata da messaggi che minimizzano i rischi, ignorando totalmente dinamiche e tempistiche che condizionano la risalita della curva epidemiologica e facendo leva sull'analfabetismo scientifico di una parte della popolazione». La Fondazione Gimbe mentre raccomanda di mantenere distanziamenti, mascherine e divieti di assembramenti invita «tutti gli esperti a fornire comunicazioni pubbliche equilibrate, oggettive e, nell'incertezza, seguire il principio di precauzione. Altrimenti - mette in guardia - sull'avvio dell'anno scolastico incombe lo spettro di nuovi lockdown». Abbassare la guardia adesso non fa intraveder niente di buono, insomma. «I casi di Covid registrati fra luglio e agosto rappresentino l'innesco di una seconda ondata»: lo ha scritto su facebook l'epidemiologo della task force della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco, commentando l'aumento di casi registrato negli ultimi giorni.

«Lo stesso innesco che a febbraio, semplicemente, non abbiamo rilevato e che poi ha provocato la grande ondata».

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