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Da Microsoft alla caccia negli abissi: Allen ritrova la portaerei affondata

La Lexington silurata nel 1942 e affondata perché danneggiata riemerge grazie al lavoro del team guidato dal socio di Bill Gates

Da Microsoft alla caccia negli abissi: Allen ritrova la portaerei affondata

Ci sono voluti 75 lunghi anni e tanti soldi per ritrovare un gigante perso nel fondo degli abissi. Le foto, in fondo al mare, emergono come cartoline sbiadite di un mondo in guerra, di nemici abbattuti e di battaglie ancora da fare, di icone a cui ispirarsi.

Domenica, il relitto della Lexington, la portaerei statunitense affondata durante la seconda guerra mondiale, è stato rinvenuto nel mar dei Coralli da un team guidato dal co-fondatore di Microsoft Paul Allen. Un team che ha scoperto già diversi relitti di navi da guerra storiche tra cui la USS Indianapolis, un incrociatore americano affondato nel Mare delle Filippine nel luglio 1945 dopo essere stato silurato da un sottomarino giapponese. Il relitto è stato individuato dalla nave di ricerca, R/V Petrel, a circa 3mila metri al di sotto della superficie del mare, a circa 800 km dalla costa orientale dell'Australia. Il team ha diffuso foto e video del relitto e di alcuni aerei che erano ospitati a bordo di questo gigante del mare. Su uno degli aerei sul fondo del mare si vede l'emblema con il personaggio dei cartoon «Felix the Cat» con alcune miniature di bandierine giapponesi a indicare, i nemici abbattuti.

La USS Lexington combatté con l'altra portaerei Usa Yorktown contro tre portaerei giapponesi dal 4 all'8 maggio 1942 nella battaglia del mar dei Coralli, la prima in assoluto tra portaerei. La «Lady Lex», come era soprannominata, fu affondata deliberatamente da un'altra nave Usa alla fine della battaglia, nella quale era stata danneggiata in maniera irrecuperabile. La maggior parte dell'equipaggio venne tratto in salvo prima che affondasse Lexington, ma non tutti riuscirono a tornare a casa. Nei combattimenti morirono 200 membri dell'equipaggio, gli altri furono salvati. Un ritrovamento che tocca da vicino anche l'ammiraglio Harry, a capo del Comando del Pacifico Usa. Appena saputo del ritrovamento, ha reso omaggio alla ricerca, non solo come alto ufficiale ma anche come figlio di un membro dell'equipaggio della Lexington salvato alla fine della battaglia. «Come figlio di un sopravvissuto della USS Lexington, porgo le mie congratulazioni a Paul Allen e all'equipaggio della spedizione Petrel per aver localizzato la nave».

Ricordi e nostalgie che vengono a galla, riemergono dal passato come una ferita mai rimarginata, le perdite e i lutti, la salvezza per altri e il ricordi dei sopravvissuti. «Onoriamo il valore e il sacrificio dei marinai di Lady Lex e di tutti gli americani che hanno combattuto nella seconda guerra mondiale, continuando a garantire le libertà che hanno conquistato per tutti noi».

La gloria e il rispetto per aver combattuto. La Lexington aveva a bordo 35 aerei quando colò a picco. Il team di ricerca ha detto di aver individuato sul fondo del mare 11 di questi velivoli. Sul fondale marino, con le insegne a stella con le cinque punte delle forze aeree dell'esercito americano, si vedono distintamente gli aeroplani e le fusoliere.

Un passato che riemerge.

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