Le ong nel Mediterraneo

Il piano di Merkel e Macron per riaprire i porti italiani

Il 23 settembre potrebbe arrivare l'accordo definitivo: prima accoglienza in Italia e a Malta; francesi e tedeschi ne prenderanno poi il 25% ciascuno

Il piano di Merkel e Macron per riaprire i porti italiani

Un patto sui migranti con Francia e Germania che di fatto riaprirà tutti i porti italiani alle navi delle ong, spazzando via di fatto il lavoro di Matteo Salvini al ministero. A riportarlo è l'edizione odierna de La Stampa, che parla di una "trattativa segreta" inizia a luglio che porterà - ormai sembra certo - a un'intesa a giorno. Lunedì 23 settembre ci sarà infatti un summit a Malta tra i quattro ministri dell'Interno coinvolti: oltre ai francesi e ai tedeschi, prenderanno parte anche Italia e Malta. Il tutto alla presenza della Finlandia (presidenza di turno del Consiglio dell'Unione europea) e della Commissione europea.

Il meccanismo

Sbarco e prima accoglienza dovranno essere assolutamente garantiti (con i porti di Italia e Malta individuati come sicuri), ma per un numero di giorni limitato: orientativamente entro un mese i migranti sbarcati dovranno essere obbligatoriamente accolti altrove. Al momento Francia e Germania hanno esplicitato la propria disponibilità ad accoglierne il 25% a testa: le trattative per aumentare la percentuale sono ancora in corso, ma questo è ritenuto un ottimo punto di partenza.

Un banco di prova per l'Italia sarà quello della Ocean Viking, la cui situazione è ancora in stallo: "Le 34 persone trasferite dalla barca a vela Josefa sulla Ocean Viking a 60 NM a largo delle coste libiche in mezzo a una forte tempesta la scorsa notte ora stanno riposando. Abbiamo nuovamente richiesto un porto sicuro per sbarcare gli 84 sopravvissuti". Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha detto chiaramente: "Quella nave per me deve entrare, senza se e senza ma".

Tutta la curiosità ruota attorno alla figura di Luciana Lamorgese: continuerà a seguire la linea dura dei porti chiusi o deciderà di intraprendere un percorso più soft? Intanto il premier Giuseppe Conte ha chiarito che il governo sulla questione migranti "lavorerà su un piano multilivello", intensificando la cooperazione con i Paesi d'origine e contemporaneamente lavorando con i Paesi di transito. L'intenzione è quella di concludere quanti più accordi possibili. E si registra ottimismo da parte del presidente del Consiglio, che ha confessato di aver trovato "grandi aperture".

Ma l'impegno principale dell'esecutivo sarà quello di "modificare al più presto il regolamento di Dublino".

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