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Morta a 89 anni Simone Veil "La coscienza dell'Europa"

Morta a 89 anni Simone Veil "La coscienza dell'Europa"

Da scampata alla furia nazista nei campi di concentramento di Auschwitz e Bergen Belsen alla presidenza del Parlamento europeo. Dalla magistratura alla politica fino a diventare un'icona delle femministe francesi e non solo per aver ottenuto, nel 1975, l'approvazione della legge sull'aborto. Simone Veil, scomparsa ieri a pochi giorni dal suo novantesimo compleanno, ha avuto una vita drammatica e straordinaria ed è stata una protagonista di primo piano della storia europea.

Nata a Nizza il 13 luglio 1927 come Simone Jacob in una famiglia ebraica, nel 1944 - non ancora diciassettenne - viene arrestata e deportata con tutti i suoi ad Auschwitz. Da quest'incubo usciranno vive solo lei e la sorella Madeleine, liberate dagli americani a Bergen Belsen, dove nel frattempo erano state trasferite in una terribile «marcia della morte» attraverso la Germania, nell'aprile 1945. Come raccontò nella sua autobiografia «Una vita», applicò tutta la sua forza di volontà al superamento del trauma, per poi dedicarsi a un'esistenza positiva e costruttiva: sposò a 19 anni Antoine Veil da cui ebbe tre figli, si laureò in legge e fu magistrato, maturando nel frattempo profonde convinzioni europeiste e l'assoluta volontà di impegnarsi perché la memoria dell'Olocausto degli ebrei fosse conservata e orrori simili non potessero più ripetersi.

Per questa donna forte e volitiva, femminista nel senso migliore del termine, l'approdo in politica fu una cosa naturale. Nel 1974 fu nominata ministro della Sanità nel governo di Jacques Chirac (vi rimase anche con Raymond Barre fino al 1979), e l'anno dopo fece approvare la legge per la depenalizzazione dell'aborto, che le costerà l'accusa per lei terribile di genocida. Nel '79 lasciò il governo per guidare la lista moderata dell'Udf alla prima legislatura del Parlamento europeo. Eletta presidente dell'Assemblea di Strasburgo, lo rimase per tre anni. La sua carriera politica continuò, e intanto divenne membro (1998) del Consiglio costituzionale francese e membro dell'Accademia Francese nel 2008.

«Era una coscienza dell'Europa e abbiamo il dovere di coltivare il suo esempio», ha detto di lei il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani.

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