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Naruhito, l'imperatore del dovere. Sul trono dopo la rinuncia del padre

Akihito ha abdicato. Cerimonia solenne chiusa con tre "banzai"

Naruhito, l'imperatore del dovere. Sul trono dopo la rinuncia del padre

Con la tunica tradizionale di color arancione, il «Korozen no goho», dallo stile risalente al IX secolo, l'imperatore Naruhito è stato proclamato nuovo sovrano del Giappone diventando così il 126º imperatore del Paese nipponico, la più antica monarchia ereditaria del mondo. Naruhito è il secondo imperatore ad ascendere al trono senza godere di prerogative divine, conseguenza questa della «Dichiarazione della natura umana dell'imperatore» che il nonno Hirohito fu costretto a firmare su richiesta americana dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Una cerimonia solenne al palazzo imperiale di Tokyo, con il Giappone che si ferma straordinariamente per un giorno a onorare la sua storia, la sua cultura, un evento che ha perfino bloccato per qualche minuto la frenetica Tokyo, a inchinarsi a questo imperatore che si prende il peso della corona dopo l'abdicazione del padre di 85 anni Akihito, la prima in oltre 200 anni della casa imperiale.

Per la verità il monarca, 59 anni, era asceso al trono il primo maggio scorso al padre Akihito, che il giorno prima aveva formalmente rinunciato al Trono del Crisantemo diventando «imperatore emerito» (creando così il primo caso di «dimissioni» imperiali in due secoli, il che ha richiesto il varo di una apposita legge). In quella data era iniziata la nuova era «Reiwa» secondo il calendario imperiale. Ma le cerimonie di successione si susseguono per quasi un anno e quella di ieri rappresenta una delle più importanti, anche come presentazione ufficiale al mondo intero del nuovo sovrano.

Una cerimonia in grande stile: oltre duemila ospiti, tra cui capi di Stato e dignitari di 190 nazioni, nessuno assente, dall'Inghilterra alla Spagna, da Montecarlo al Belgio, dall'Olanda ai paesi scandinavi: i reali di tutto il mondo si sono dati appuntamento a Tokyo, per l'incoronazione di Naruhito. Accanto al trono dell'imperatore era presente anche quello della consorte Masako, l'ex principessa triste. Un senso del dovere e un rispetto per la carica che non le hanno mai permesso di lasciare dimostrando invece una forza e un coraggio anche quando nel diventare imperatrice raccontò pubblicamente la sua depressione.

Il culmine della cerimonia si è toccato quando il primo ministro Shinzo Abe ha tributato un triplice «banzai» (letteralmente: «diecimila anni») con le braccia alzate.

Il reale 59enne ha visitato nella prima mattinata i santuari scintoisti all'interno della residenza ufficiale, incluso il luogo di culto Kashikodokoro, dedicato alla dea del Sole Amaterasu, per poi venire incoronato imperatore.

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