Guerra in Ucraina

La Nato: "Discutiamo dei jet a Kiev"

Sfida Stoltenberg, no tedesco. Medvedev: "Affonderemo Londra e marceremo su Berlino"

La Nato: "Discutiamo dei jet a Kiev"

New York. Il numero uno della Nato vuole proseguire il dialogo per un eventuale invio di caccia occidentali all'Ucraina, il capo del Pentagono ribadisce che la priorità per Kiev sono le munizioni, mentre Berlino frena sull'ingresso nell'Alleanza. Sono queste le posizioni emerse dal vertice del gruppo di contatto sull'Ucraina che si è tenuto nella base americana di Ramstein, in Germania. «Kiev ha bisogno di munizioni e ha bisogno della nostra protezione soprattutto per difendere le sue infrastrutture», spiega il segretario della Difesa Usa Lloyd Austin aprendo i lavori, e sottolineando che il paese «ha combattuto in modo molto coraggioso». Austin ribadisce poi come «Vladimir Putin abbia sbagliato i suoi conti, perché puntava a dividerci, ma nulla potrà raggiungere questo obiettivo».

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, invece, dice che bisogna continuare a discutere dell'invio degli aerei da parte di alleati all'indomani del suo incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale ha nuovamente chiesto più armi, tra cui anche caccia e sistemi di difesa aerea. Berlino replica che i suoi caccia sono inadatti ai bisogni di Kiev. I Tornado ed Eurofighter tedeschi hanno capacità completamente diverse «da quelle necessarie nella situazione di combattimento che c'è ora in Ucraina», afferma il ministro della Difesa Boris Pistorius: «I piloti ucraini sono aiutati soprattutto da velivoli che possono pilotare rapidamente, di cui si possa fare localmente la manutenzione e di cui la tecnologia sia nota». A ora Kiev sta ricevendo da Polonia e Slovacchia dei caccia Mig-29 di progettazione sovietica, che l'aeronautica sa già utilizzare. Una ulteriore frenata di Berlino arriva poi sulla questione dell'ingresso nella Nato. «La porta è un po' aperta, ma questo non è il momento di decidere», avverte il ministro tedesco. Per Stoltenberg, tutti i membri dell'Alleanza sono d'accordo con «l'adesione dell'Ucraina», ma il focus è un altro: «La cosa più importante ora è che l'Ucraina vinca, perché se non si afferma come nazione sovrana e indipendente in Europa, allora non ha senso discutere di adesione». Intanto, secondo il Financial Times, «l'ufficio di Zelensky ha confermato di aver accettato l'invito di Stoltenberg al vertice Nato di luglio a Vilnius, anche se la decisione finale dipenderà dalla situazione sul campo in quel momento». L'estate sarà cruciale, spiega il Capo di Stato Maggiore della Difesa italiana, Giuseppe Cavo Dragone, in un intervento all'Atlantic Council di Washington. «Dobbiamo aspettare di vedere come si evolverà la situazione prima di trarre conclusioni: ovviamente, se non c'è controffensiva e andiamo direttamente al tavolo delle trattative, ben venga».

Il Cremlino a sua volta sottolinea che la Nato «continua nella sua politica per portare l'Ucraina nell'Alleanza» e questo «dimostra la correttezza» della decisione di Putin di «avviare l'operazione militare speciale». Intanto, l'ex presidente russo Dmitry Medvedev sui social prende di mira Londra e Berlino. «La Gran Bretagna era, è e sarà il nostro eterno nemico. In ogni caso, fino a quando la loro sfacciata e disgustosamente umida isola non si inabisserà nelle profondità del mare dall'onda creata dagli ultimi sistemi d'arma russi», dice su Telegram.

Mentre su Twitter, sottolinea come «i tedeschi che vogliono attaccare la Russia devono essere pronti per una nostra parata a Berlino».

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