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Neri, gay e ispanici: mai così pochi candidati uomini e bianchi

Il voto della diversità

Neri, gay e ispanici: mai così pochi candidati uomini e bianchi

New York - La diversità è diventata un movimento politico alle elezioni di Midterm 2018 in America. In corsa per il Congresso e per il rinnovo di un terzo del Senato e dell'intera Camera, oltre ai governatori di 36 dei 50 stati, ci sono un numero senza precedenti di donne, candidati di colore e membri della comunità Lgbt. I volti del cambiamento sono 410, spiega un'analisi del New York Times, che segnala pure come il numero di candidati uomini e bianchi - il 58% - è il più basso delle ultime quattro elezioni. Dei 964 candidati in lizza 272 sono donne, 215 sono neri, ispanici, asiatici, nativi americani, e 26 dichiaratamente omosessuali, lesbiche, bisessuali o transgender.

Tante potrebbero essere le «prime volte»: se verrà eletta in Georgia, ad esempio, la democratica Stacey Abrams - per cui stanno facendo campagna Barack Obama e la stella della tv Oprah Winfrey - diventerà la prima donna e afroamericana governatore di uno dei 50 stati Usa. Facendo anche tornare in mano ai dem dopo 15 anni la guida dello stato del sud.

Marsha Blackburn, invece, potrebbe essere la prima senatrice donna eletta per il Tennessee. In Florida, il dem Andrew Gillum potrebbe essere il primo governatore afroamericano del Sunshine State. E Jared Polis del Colorado il primo gay dichiarato a essere eletto governatore in tutta la nazione. Ancora, il Mississippi potrebbe eleggere la sua prima donna in Senato. Sharice Davids (Kansas) e Debra Haaland (New Mexico) potrebbero essere le prime donne elette in Congresso ad essere native americane, mentre la democratica in lizza per un distretto di New York, Alexandria Ocasio-Cortez, 29 anni, la più giovane eletta in Congresso. Primato che potrebbe dividere con la sua coetanea dell'Iowa, Abby Finkenauer. Sono democratiche anche Ilhan Omar e Rashida Tlaib (rispettivamente di Minnesota e Michigan) pronte a diventare le prime donne musulmane nei due rami del Parlamento.

Martedì, tuttavia, saranno milioni gli americani che non potranno votare a causa delle leggi statali, e spesso a farne le spese saranno le minoranze. Ad esempio, sei milioni di cittadini saranno esclusi dalle urne perché si trovano in carcere, in libertà condizionale o in attesa di sentenza.

La revoca del diritto di voto vige in diversi stati tra cui Kentucky, Iowa, Virginia e Florida, e secondo l'ong The Sentencing Project, per gli afroamericani è quattro volte più probabile non riuscire a votare rispetto al resto della popolazione. VRob

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