Vaticano

Il Papa torna a casa (dove per tutti è Giorgio)

L'arrivo in Fiat 500, la folla per strada e gli agnolotti dalla cugina Carla

Il Papa torna a casa (dove per tutti è Giorgio)

Papa Francesco stringe le mani della gente, saluta i bambini, si siede a tavola con la famiglia. E sorride, sorride per tutto il tempo. Sono immagini che fanno bene al cuore quelle del Pontefice in visita nella sua terra, nell'astigiano. Ad accoglierlo, per le strade di Portacomaro, c'è tutto il paese e anche di più. Le donne si commuovono al passaggio di «un Papa che sembra uno di noi». E anche lui è visibilmente commosso a rivedere i suoi parenti e a risentire i sapori degli agnolotti al plin (al pizzico) e del bonet preparato dalla cugina Carla Rabezzana, che ha festeggiato uno dei compleanni - il novantesimo - più emozionanti della sua vita.

Arriva a bordo di una Fiat 500 Papa Francesco e i parenti gli corrono incontro bussandogli al finestrino e chiamandolo con il suo nome (Jorge) tradotto in italiano: «Giorgio! Giorgio!». «Gli ho detto - spiega la cugina Nella Bergoglio - che gli voglio tanto bene. E l'ho invitato a mangiare da me. Lui mi ha chiesto se cucino ancora». La donna aveva un ristorante a Peveragno (Cuneo) che ora è gestito dal figlio. Il papa le regala un rosario. Con un altro parente, Armando Bergoglio, 79 anni, c'è una stretta di mano. Il bisnonno dell'uomo, nato nel 1850, era fratello del bisnonno del pontefice. «Non l'avevo mai visto di persona - racconta - però una volta ci eravamo sentiti per telefono. Io sono l'ultimo della famiglia Bergoglio perché non ci sono altri parenti maschi con questo cognome. Ma sono ancora scapolo».

Nella piazza principale, al circolo Ancr (Associazione nazionale combattenti e reduci) il nonno Giovanni era di casa. «Veniva qui a giocare a carte - spiega la signora Claudia, che gestisce adesso il circolo - e la cugina Carla passa spesso da noi». Sul muro, una pergamena con la dedica del Papa ai frequentatori del circolo. «Al circolo anziani di Portacomaro, dove il mio nonno giocava alle carte - recita la dedica - con la mia benedizione e per favore pregate per me. Francesco». Una preghiera nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine degli Angeli, dove pregavano i suoi familiari, in particolare nella cappellina con una piccola statua della Madre di Dio. Ad accompagnarlo il parroco, don Luigino Trinchero. Poi il Papa saluta Luigina Gallo, una donna di cento anni, e fa visita alla casa di riposo. Dopo il pranzo in famiglia, una visita ad altri parenti a Tigliole. Per salutarlo la banda municipale di Portacomaro suona «Papa Bergoglio», un brano composto per l'occasione da Stefano Borgo, vigile urbano ad Asti. Compare anche un drappo con i colori blu e granata del San Lorenzo, squadra di calcio di Buenos Aires di cui papa Francesco è tifoso, sorretto da due fan, l'astigiano Massimo Santoro e l'argentino Marcelo Busato.

Oggi la Messa nella cattedrale di Asti, durante la quale conferirà il ministero dell'accolitato a Stefano Accornero.

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