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Il parlamento tedesco apre ai terroristi

Ok alla candidatura del Fronte di liberazione palestinese, accusato di omicidi e attentati

Il parlamento tedesco apre ai terroristi

Se l'Europa avesse un senso, una realistica memoria storia, uno scopo morale, non lo permetterebbe. E invece accadrà: proprio a Berlino, dove tutto è finito e ricominciato. In nome della libertà di opinione correrranno per il Bundestag degli assassini terroristi. Beh, non sarà la prima volta. Ma si poteva sperare che dopo Hitler si cercasse di evitarlo per il futuro. Invece in piccolo proprio oggi si produce una situazione spaventosa. Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, il gruppo storicamente più assassino e più pericoloso per il suo ruolo nel terrorismo antisraeliano ma anche internazionale di cui è maestro nelle tecniche e nella spietatezza, è stato legalmente sdoganato come gruppo che può correre in combinazione con il partito Marxista Leninista della Germania (sì, esiste ancora sia pure con 1.800 membri e ha diversi alleati con cui comporre una lista) alle elezioni del 24 settembre per il Bundestag.

Non è avvenuto a causa di una distrazione: giornalisti e parlamentari del Bundestag stesso che membri della Knesset del partito Yesh Atid si sono rivolti al ministro degli interni tedesco Thomas de Maiziere perchè il FPLP e gli hezbollah siano banditi dalla Germania e comunque non possano correre per un seggio in parlamento. Ma pare che il peggiore antisemistimo vi trovi ancora una culla, a vantaggio dello sviluppo del terrorismo internazionale e a nostro rischio e pericolo. De Maiziere ha risposto che è il comitato federale delle elezioni che decide se squalificare un partito politico. Ma poi non c'è stata squalifica e si sa che l'agenzia di intelligence federale ha dichiarato, benché l'organizzazione sia nella lista dei gruppi terroristi, che «non se ne conoscono azioni militari». E tanto basta.

Fondata da George Habash l'organizzazione ha fatto di tutto, uccidendo decine di persone: aerei sequestrati, attacchi agli aereoporti, fra cui la strage di Lod, terroristi suicidi, attacchi agli autobus. L'8 novembre del 2014 ha massacrato con asce, coltelli e un fucile quattro persone che stavano pregando nel tempio di Har Nof a Gerusalemme. A dicembre a Berlino si è tenuta una festosa celebrazione del 49esimo anniversario della fondazione del FPLP. A Wupperthal ha parlato ad aprile addirittura la super assassina Leila Khaled, che si è vantata del fatto che «i palestinesi hanno insegnato che i negoziati si terranno solo con i coltelli e le armi». Ne sa qualcosa, è stata nel commando che sequestrò il volo TWA nel '69 e tentò di sequestrare un aereo El Al. Adesso per propagandare il suo gruppo, in base al diritto di opinione ha svolto un giro di propaganda in tutta Europa sotto la bandiera legale del BDS, il movimento di boicottaggio.

In Germania, e specie a Berlino si annida, senza che si trovi da ridire, una colonia fissa di Hezbollah che fiorisce nella città dove meno ci se lo aspetterebbe: col permesso esplicito benchè contestato del sindaco Michael Mueller, l'organizzazione libanese riconosciuta come terrorista nella sua parte militare (uno zuccherino per il pluralismo libanese) ha organizzato a giugno nel giorno di al Quds (Gerusalemme) una marcia nel centro: con le loro bandiere hanno inneggiato alla distruzione di Israele col permesso della città.

Tutto questo avviene nell'anno 2017, e lo sterminio degli ebrei è stato inventati là poco più di cinquant'anni fa.

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