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La Le Pen in tribunale per le frasi contro l'islam

Accusata per aver paragonato le preghiere dei musulmani all'occupazione nazista. Chiesta l'assoluzione

La Le Pen in tribunale per le frasi contro l'islam

Parigi - La leader del Front National, Marine Le Pen, è comparsa ieri in tribunale per il processo che la vede accusata di istigazione all'odio razziale per aver paragonato, cinque anni fa, le preghiere in strada dei musulmani all'occupazione nazista durante la Seconda guerra mondiale.

Un episodio per il quale la procura di Lione ha chiesto il proscioglimento. «Criticando queste preghiere nello spazio pubblico, attribuibili non a tutta la comunità musulmana, ma ad una minoranza, non ha fatto altro che esercitare la sua libertà di espressione», ha argomentato il procuratore Bernard Reynaud. Il magistrato ha riconosciuto che le osservazioni fatte dalla presidente del partito dell'estrema destra francese potrebbero risultare «scioccanti», ma ha riconosciuto che «fanno parte della libertà di espressione. È un parere e non c'è reato di opinione. La violenza delle parole è parte della vita quotidiana dei politici, anche se possiamo deplorarlo», ha aggiunto. La sentenza è attesa per il 15 dicembre.

La Le Pen, davanti a militanti del suo partito durante la campagna per la corsa alla presidenza del partito, disse a proposito delle ricorrenti scene di centinaia di musulmani inginocchiati a pregare nelle strade che si tratta «di un'occupazione di pezzi del territorio, di quartieri, nei quali si applica la legge religiosa. È un'occupazione. Certo, non ci sono i blindati, i soldati, ma è un'occupazione comunque e pesa sugli abitanti».

La frase con l'allusione al nazismo valse alla Le Pen un'accusa di «incitamento alla discriminazione, alla violenza e all'odio verso un gruppo di persone per la loro appartenenza a una religione». Ben quattro associazioni avevano sporto denuncia e ieri si trovavano con i loro rappresentanti in aula.

Così come la leader del Fn, che ha denunciato una «persecuzione giudiziaria» ai suoi danni.

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