Elezioni Politiche 2018

Il piano di Berlusconi: dal reddito di dignità alla flat tax e al lavoro

Silvio Berlusconi, ospite di Paolo Del Debbio a Quinta Colonna, torna a spiegare la sua ricetta economica

Il piano di Berlusconi: dal reddito di dignità alla flat tax e al lavoro

"L'introduzione della Flat Tax, cioè dell'imposta unica sui redditi con un'aliquota fissa al 23%, rende più difficile l'evasione fiscale e facilita invece la compilazione della dichiarazione dei redditi. Ho visto quella della Federazione Russa è di una sola pagina, non di sedici come le nostre: compilarla è facilissimo. Non solo, la flat tax è un incentivo per la ricchezza perché fa in modo che ogni singolo cittadino e ogni azienda si impegnino al massimo per aumentare le proprie entrate senza paura di un scatto di aliquota. Applicata con grande successo già in 60 paesi nel mondo - tra questi Hong Kong, capitale economica e finanziaria a livello mondiale - ha portato un aumento delle entrate nelle casse dello Stato". Silvio Berlusconi, ospite di Paolo Del Debbio a Quinta Colonna, torna a spiegare la sua ricetta economica.

E poi aggiunge: "In Italia, più di 15.150.000 di cittadini sono poveri, cioè il 25% della popolazione nazionale. Che, in altre parole, vuol dire un cittadino su quattro. Di questi oltre 15 milioni, 4.750.000 vivono nella cosiddetta povertà assoluta. L'impegno che prendiamo con loro è quello di garantirgli un reddito di 1.000 euro al mese perché possano mangiare, vestirsi, curarsi e avere un tetto. Per i restanti 10.400.000 che vivono invece nella cosiddetta povertà relativa - lavora un solo componente della famiglia e quindi non arrivano dignitosamente alla fine del mese ci impegniamo affinché lo Stato garantisca loro un reddito di dignità, frutto della differenza tra l'introito mensile di una famiglia e quello che viene indicato dall'Istat come reddito di dignità necessario cioè 1.150 euro al mese".

Il leader di Forza Italia per quanto riguarda le politiche del lavoro ha annunciato: "Più di 3 milioni di giovani hanno perso speranza, non studiano più e non cercano nemmeno un lavoro. Come aiutarli? Rendendo conveniente per le aziende la loro assunzione.

È già pronto un decreto legge nel quale si stabilisce che se un'azienda assume un giovane disoccupato per i primi tre anni con un contratto di praticantato e per i secondi tre anni con un contratto di primo impiego non dovrà nessuna imposta e nessun contributo".

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