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Quel piano per il golpe con l'aiuto dei Mossos e le pressioni dell'Europa

Quel piano per il golpe con l'aiuto dei Mossos e le pressioni dell'Europa

La prova del golpe in un documento che sarebbe dovuto rimanere segretissimo. Doveva essere il piano perfetto degli indipendentisti catalani per la libertà, e addio Madrid. Che errore lasciare le tracce lì, a portata di mano della Guardia civil che durante una perquisizione a casa di Orios Junqueras, vicepresidente della Generalitat, trova tutto. Otto pagine dettagliate con le tappe. Eccolo il golpe. Premeditato, organizzato. E sono loro, gli agenti della Guardia civil che ora decidono di rivelare tutto a poche ore dal discorso di Puigdemont.

Basta leggere il titolo: «EnfoCATs. Rimettere a fuoco il processo di indipendenza per un risultato di successo. Proposta strategica». Lo strappo non sarebbe immediato. Il «calendario secessionista» passa attraverso due fasi: fino al settembre 2018 un esecutivo di transizione, quindi un governo di indipendenza che arriverebbe fino al settembre 2022, e «che potrebbe dichiarare l'indipendenza il giorno dopo la sua costituzione o il giorno prima della sua dissoluzione». Il progetto, i cui dettagli sono stati pubblicati da El Pais, cita anche la fatidica Dichiarazione unilaterale di indipendenza (o Dui). «Genererà un conflitto che se ben gestito potrà portare a uno Stato indipendente». Non è esclusa una «reazione violenta dello Stato» e un piano di «resistenza». Il documento non è datato ma delinea le tappe immaginate da Junts pel sì dalle elezioni del 2015. Si tratta di un documento che stabilisce la tabella di marcia indipendentista e che corrisponde perfettamente a tutti i passi compiuti dalla Generalitat. Ma l'aspetto forse più inquietante è il presunto coinvolgimento dei Mossos d'Esquadra e l'aspettativa di una probabile escalation di violenza e di un «conflitto aperto» con Madrid.

Il documento preannuncia la reazione di governo centrale, Giustizia e polizia alla sfida indipendentista, e perfino l'«asfissia economica» che avrebbe stretto d'assedio la Catalogna. Gli strateghi di Barcellona delineano una serie di azioni che conducono «a un conflitto democratico di vasto appoggio cittadino, orientato a generare instabilità politica ed economica, che forzi lo Stato ad accettare le trattative per la separazione». Un progetto che conterebbe con l'appoggio fondamentale delle forze catalane: «I capi politici e di polizia dei Mossos sono totalmente coinvolti in questo processo separatista». E in Europa si ipotizzano pressioni «unioniste» per depotenziare le velleità indipendentiste catalane.

Un giallo politico cui non sarebbero estranei personaggi Ue di primo piano come Antonio Tajani, Donald Tusk e Jean-Claude Juncker.

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