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Preso il primo sciacallo, Napoli gli farà causa: "Infanga la nostra città"

Un 41enne partenopeo sorpreso a forzare una porta. Ora De Magistris si costituirà parte civile

Preso il primo sciacallo, Napoli gli farà causa: "Infanga la nostra città"

nostro inviato a Amatrice (Ri)

«Dormo in macchina. Di allontanarmi mi fido poco, le case piene fanno gola, e nella confusione dell'emergenza chi può dire che tra i soccorritori non si infili un delinquente?». Antonio è uno dei tanti sfollati di Amatrice che dopo aver subito il danno del terremoto teme la beffa degli sciacalli. Quasi una psicosi, comprensibile quando si perde tanto e quel poco che resta lo si vuole proteggere ad ogni costo. Soprattutto nelle tante piccole frazioni che circondano la città degli spaghetti, villaggi fantasma dove nessuno abita più.

Eppure finora solo uno sciacallo è stato beccato con le mani nel sacco. Anche se la sua storia ha dell'incredibile. Si tratta di un pregiudicato napoletano di 41 anni, Massimiliano Musella, sorpreso dai carabinieri giovedì pomeriggio a Retrosi, appena sotto Amatrice, mentre tentava di forzare la porta di una casa lesionata con un piede di porco. Il rischio di frugare in un'abitazione inagibile non è evidentemente un deterrente che basta a fermare chi incarna l'opposto della solidarietà. Ma il malintenzionato arrivato da Napoli per rubare e non per aiutare aveva il biglietto del treno da Napoli in tasca, e aveva annunciato su Facebook che sarebbe andato sui luoghi del terremoto per dare una mano. O almeno questo lasciava intendere il suo post delle 18.48 di mercoledì pomeriggio: «Vado lì». Ad Amatrice ci è andato davvero, ma le intenzioni non erano propriamente solidali. Dal suo profilo viene fuori anche una strano attivismo garantista che sembra concentrarsi sull'uomo accusato di aver ucciso Yara Gambirasio, Massimo Bossetti. Musella aveva anche partecipato ad alcune udienze del processo.

Di certo a Retrosi non è nemmeno entrato in azione se non per tentare di scappare, ferendo leggermente i carabinieri, ed è invece finito in manette e poi nel carcere di Rieti, accusato di rapina impropria e lesioni. E proprio nel capoluogo campano già si prendono le distanze dal compaesano che sbaglia, con il sindaco Luigi De Magistris che ha dichiarato che il comune di Napoli si costituirà parte civile nel processo contro lo sciacallo partenopeo. Ieri, fino a sera almeno, non si erano verificati altri casi. Ma le forze dell'ordine tengono gli occhi aperti e la task force creata per assicurare un presidio alle case ferite dal terremoto e rimaste incustodite è al lavoro giorno e notte. Uomini della polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza percorrono le strette strade che collegano Amatrice e le sue 69 frazioni, almeno quelle agibili, pattugliando ogni paesino, ogni casa, ogni villa e ogni chiesa, sia in automobile che a piedi.

L'effetto-deterrenza, che prosciuga comunque risorse, visto che servono decine di automobili e di personale per tenere in sicurezza tutta l'area, sembra per fortuna funzionare, e non si esclude di utilizzare anche l'esercito, una ventina di mezzi per assicurare una ulteriore vigilanza dinamica alle zone colpite dal sisma e abbandonate dagli abitanti. Ma proprio tra i residenti già provati dal sisma nessuno ha voglia di abbassare la guardia. Così, appunto, molti restano a dormire comunque in macchina il più vicino possibile alle case abbandonate, e in tanti segnalano qualsiasi veicolo sospetto venga visto girare nei paraggi delle zone off limits per i civili. Anche così si spiega il numero relativamente basso di coloro che si sono appoggiati alle strutture e ai campi attrezzati per accogliere gli sfollati.

MMO

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