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Puigdemont insiste: Rajoy ascolti i catalani

"La Repubblica è già stata proclamata, è ora di trovare le soluzioni politiche"

Puigdemont insiste: Rajoy ascolti i catalani

Barcellona - La lista dell'ex President Carles Puigdemont con la Sinistra repubblicana, (Erc) e gli anticapitalisti della Cup, con il 47,5 per cento delle preferenze raccolte alle regionali di giovedì, ieri è tornata ad alzare la voce, come non si sentiva dai tempi del 27 ottobre, data dell'autoproclamazione. «La Repubblica è già stata proclamata. I catalani hanno parlato ed è ora di trovare le soluzioni politiche», ha dichiarato sabato pomeriggio Marta Rovira, segretaria generale di Erc.

Ieri, mentre la Capital incassava una nuova delusione in meno di 48 ore, la sconfitta del Real Madrid, battuto con tre gol dal Barcelona F.C. nel clàsico, Puigdemont dal Belgio, consultatosi col suo ex numero due Oriol Junqueras dal carcere di Estremera, ha rilanciato la richiesta e offerta di dialogo al premier Rajoy che, venerdì, aveva chiaramente detto di voler parlare soltanto «con chi ha vinto le elezioni», riferendosi a Ciutadans, il partito più votato alle regionali catalane.

Ma Puigdemont non demorde e insiste, a oltre mille chilometri da Barcellona, interpretando «le elezioni convocate dallo Stato spagnolo come una riconferma fondamentale del risultato già emerso il primo ottobre (giorno del referendum per l'indipendenza, ndr)». L'ex President, nei suoi discorsi post elettorali, ha continuato a condizionare la possibilità di sedersi a un tavolo con Rajoy alla necessità di un colpo di spugna, da parte della giustizia spagnola, ai numerosi processi aperti dal Supremo di Spagna contro di lui, il suo vice Junqueras e una quarantina di indipendentisti di Junts per Catalunya ed Erc. Nella serata di sabato, corroborato dalla fresca vittoria, Puigdemont si è lasciato sfuggire, in una conferenza stampa a Bruxelles che «in Spagna c'è una manciata di coglioni che ci toglie la libertà di esprimerci». Poi, con la mano alla calcolatrice, l'ex giornalista, con la passione per separatismo e i Beatles, ha parlato del «55 per cento di voti», includendo nel totale, oltre ai suoi di JxC, Erc e Cup, anche Comú-Podem, la lista civica della sindaca di Barcelona Ada Colau, che non si è mai ufficialmente schierata per la separazione da Madrid. Insomma, Puigdemont ha fato i conti per sé, senza l'oste e senza avviare un minimo di dialogo con quella fetta di catalani che vorrebbero sì più indipendenza, ma in un processo di legalità, non unilaterale, come è stato fino ad oggi.

Intanto a Madrid Rajoy spera nei partiti alleati a Ciutadans per dare filo da torcere al Parlament.

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