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Putin va alle esercitazioni nucleari con Lukashenko "L'Occidente troverà una scusa per imporci le multe"

Ieri il vertice al Cremlino con il dittatore bielorusso. Sintonia su tutti i fronti Minsk si offre di ospitare armi atomiche e invita anche le truppe russe a restare

Putin va alle esercitazioni nucleari con Lukashenko "L'Occidente troverà una scusa per imporci le multe"

Mai si era visto Vladimir Putin così a suo agio, in questi giorni, in un vertice a due al Cremlino e nella successiva conferenza stampa. Nessuna distanza fisica, niente tavolo chilometrico anti-Covid come negli incontri a Mosca con il presidente francese Macron e il cancelliere tedesco Scholz, ma un minuscolo tavolino da protocollo scenografico durante l'incontro, e in più una calorosa stretta di mano, suggellata dall'annuncio del presidente russo: «Aleksandr Lukashenko mi accompagnerà alle esercitazioni militari», in programma oggi a Mosca. Putin specifica: «È uno dei più significativi eventi di questa nostra complessa cooperazione militare» e «saranno esercitazioni esclusivamente difensive». Lukashenko aggiunge: «Programmate». Ma il ministero della Difesa russo, poco prima, ha diffuso la notizia che aggiunge gravità a una situazione esplosiva ai confini con l'Ucraina e dà il peso dell'evento: «La Russia comincerà sabato (oggi, ndr) esercitazioni nucleari su larga scala per testare i suoi missili balistici e da crociera. Le manovre saranno supervisionate personalmente dal presidente Putin», anche perché - spiega il Cremlino - non possono svolgersi senza il capo di Stato, per via della valigetta nucleare, del bottone rosso, etc...».

È la sventolata minaccia di una guerra atomica, mentre i confini ribollono e la diplomazia è nel frullatore per scongiurare il conflitto. Putin ammette: «La situazione si sta deteriorando»; «l'Occidente cerca scuse per imporre nuove sanzioni». Lukashenko attacca: «Russia e Bielorussia non vogliono una guerra» ma se l'Europa è sull'orlo del conflitto è «per colpa dell'irresponsabilità» dei leader occidentali. La sua presenza al fianco di Putin oggi, nella stessa sala di controllo delle esercitazioni nucleari, sarà la rappresentazione plastica dell'asse Minsk-Mosca, l'occasione perché i due leader esibiscano di nuovo, dopo il faccia-a-faccia disinvolto di ieri, quell'intesa politica, strategica ed economica, rinsaldata dalle proteste anti-regime del 2020 in Bielorussia, e trasformata ora in un sodalizio tra lo Zar nostalgico dell'Impero e l'ultimo dittatore d'Europa.

Il despota di Minsk - al potere in Bielorussia da trent'anni, in sfregio a ogni principio democratico - è la spalla perfetta di Putin in questo momento, dopo essere stato protagonista della recente crisi europea dei migranti. Una crisi che la Polonia e le cancellerie occidentali considerano orchestrata da Lukashenko per combattere «una guerra ibrida» contro l'Unione europea, anche grazie al sostegno di Mosca. Non a caso, dopo aver già permesso lo schieramento di 30mila truppe russe sul suo territorio, al confine con l'Ucraina, il padre-padrone di Bielorussia ieri ha offerto ancora di più all'amico Vlad. Ha invitato i militari russi a restare, nonostante Mosca avesse ribadito che sarebbero partiti «concluse le esercitazioni». «Ha senso mantenere le truppe russe qui per tutto il tempo necessario. È il nostro territorio e la decisione spetta a noi», ha spiegato Lukashenko che già giovedì si era detto pronto «a ospitare armi nucleari» in Bielorussia, in caso di minaccia occidentale.

I due Paesi - lo ha evidenziato Putin citando iniziative bilaterali su migrazioni, economia e questioni militari - viaggiano ormai verso una comunione di spirito e di intenti, oltre che di scambio di favori militari e di interessi: «Nell'ambito dell'Unione fra Russia e Bielorussia - ha spiegato Putin - sono stati fatti seri progressi» verso la fusione delle strutture politiche ed economiche dei due paesi. Ora però c'è una sfida che riguarda il futuro assetto dell'Est Europa.

E Lukashenko è in prima fila, minaccioso, al fianco di Putin: «Non vogliamo la guerra, ma se qualcuno ha prurito, la risposta sarà completamente asimmetrica».

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