Sisma Centro Italia

Renzi apre alle opposizioni «Concertiamo la rinascita»

Il governo stanzia 50 milioni, niente tasse alle vittime Il premier: «Ricostruzione priorità, sciacallo chi ruba»

Renzi apre alle opposizioni «Concertiamo la rinascita»

S tato di emergenza e blocco delle tasse per le aree terremotate. Poi un piano per la ricostruzione «concertato», che sa molto di appello bipartisan rivolto agli attori sociali, ma anche alle opposizioni. «Ora è il momento in cui tutti insieme, senza divisioni politiche, possiamo provare a fare un salto di qualità con un progetto che non sia limitato alle emergenze» E proprio alle opposizioni, o meglio «alle forze di maggioranza e non solo», il «ringraziamento per il senso di responsabilità. La famiglia Italia litiga spesso, ma quando ci sono cose importanti ci si muove sempre tutti insieme».

Consiglio dei ministri difficile ieri sera. Non per divisioni nell'esecutivo, ma per la necessità di dare risposte all'altezza del dramma che si è consumato nel Centro Italia. E anche per difficoltà sulla riforma della dirigenza pubblica. «Tutto il nostro cuore e la nostra mente va ai nostri connazionali nei territori terremotati» per i quali «il consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza con i primi 50 milioni di euro e il blocco delle tasse che il ministro Padoan di appresta a firmare. Misure iniziali che sono un segno di attenzione», ha spiegato il premier Matteo Renzi in conferenza stampa dopo la riunione. Il blocco dei versamenti fiscali e contributivi era già stato applicato al sisma dell'Emilia Romagna del 2012. Prima Renzi aveva incontrato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, poi la riunione con gli altri ministri a Palazzo Chigi per prendere le decisioni e coordinare il piano per la gestione dei soccorsi e preparare la ricostruzione.

Il messaggio del premier al ministro è stato di dare la priorità alle misure per far tamponare gli effetti del terremoto. In secondo piano, per il momento, i problemi della Legge di Stabilità. C'è «l'impegno morale per donne e uomini di quelle comunità. È cruciale che quelle comunità rimangano comunità», ha spiegato. Quindi ricostruzione, nelle stesse zone colpite dal sisma. «È la priorità per il governo e per il nostro Paese». Dopo la ricostruzione, un piano nazionale per la messa in sicurezza degli immobili delle aree a rischio. Renzi lo ha battezzato «Casa Italia», un piano «che sia capace ad affrontare una cultura sulla prevenzione sismica e le altre filiere». A patto che i soldi vengano «spesi bene». Perché «è sciacallo il corrotto e il corruttore che ruba i soldi messi per la ricostruzione».

Renzi si appella più volte a soluzioni «concertate», per fare ripartire le aree terremotate. Ma sembra molto un appello al Paese in generale, rivolto alle opposizoni. I 50 milioni di euro serviranno per i primi soccorsi ai superstiti, la messa in sicurezza delle aree colpite. Non basteranno nemmeno per la gestione della prima fase. Infatti dal ministero dell'Economia già da qualche giorno si ricorda che a disposizione del governo c'è il Fondo emergenza nazionale che dispone di 234 milioni. Sia per i fondi nazionali, sia per quelli europei, serve prima una ricognizione dei danni, che è iniziata ieri, con i soccorritori ancora alle prese con la ricerca di superstiti. I tempi sono importanti. L'Italia non può trovarsi scoperta a gestire un'emergenza e dovrà dare conto all'Ue dei soldi spesi.

Il Cdm si è protratto in serata, anche per raccogliere le informazioni dei singoli dicasteri. Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, ad esempio, ha stimato che sono stati colpiti almeno 293 siti di interesse artistico e culturale.

Paradossalmente, a fare prolungare la riunione è stato il Piano Madia per i dirigenti della Pa, approvato in via preliminare.

Commenti