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Sánchez in crisi: già dimesse tre ministre in soli tre mesi

Sánchez in crisi: già dimesse tre ministre in soli tre mesi

Madrid - Tre ministre dimissionarie in tre mesi di governo. L'esecutivo del socialista Pedro Sánchez, oltre al record di presenze femminili, batte quello di chi lascia. Nell'occhio della bufera, ora c'è la titolare del dicastero della Giustizia, l'ex magistrato Dolores Delgado. Alcune sue conversazioni telefoniche, recenti e passate, sono divenute arma di ricatto da parte di José Manuel Villarejo, ex commissario dei servizi segreti deviati, in carcere dallo scorso novembre per riciclaggio, organizzazione criminale. Un personaggio pericoloso e senza scrupoli che per vendetta fa a pezzi gli apparati dello Stato, tra cui la ministra Delgado.

Villarejo è soprattutto un ricattatore a largo raggio di imprenditori, giudici, politici, alti funzionari e 007 del Centro Nacional de Inteligencia (Cni). È un Edgard Hoover in negativo che colleziona e produce velenosi dossieraggi che non hanno risparmiato nemmeno l'ex re Juan Carlos I, accusato dall'ex amante, Corinna zu Sayn-Wittenstein, di avere accumulato un tesoretto di decine di milioni di euro in Svizzera, grazie alla cresta sulle vendite di armi belliche spagnole a Paesi arabi e africani. Il monarca emerito lo ha graziato con l'immunità, mentre non ha scampo la Delgado che, prima di diventare Guardasigilli, era un togato dell'Audencia Nacional, il Tribunale Supremo spagnolo, e seguiva i reati di terrorismo islamista e irredentista. In alcuni nastri diffusi sul web si sente la Delgado commentare in modo imbarazzante e volgare alcuni aspetti e colleghi del governo Sánchez. Il collega Fernando Grande-Marlaska, ministro degli Interni, dichiaratamente omosessuale, la Delgado lo chiama «frocio di merda», mentre liquida il sistema giudiziario spagnolo come «una cloaca di stronzi e puttane». Commenti personali estrapolati da vari discorsi, benché assai discutibili per una ministra.

Ma ciò che incastra la Delgado sono le sue bugie sul fatto di non avere mai avuto nulla a che fare con il velenosissimo Villarejo, capo della macchina del fango, mentre è stata fotografata a cena con lui e l'ex giudice dalle manette facili, Baltasar Garzón.

Nelle registrazioni di quella cena, prodotte da Villarejo, la ministra ormai indifendibile dal premier Sánchez, racconta di aver visto, ma non denunciato, i colleghi del Tribunale Supremo appartarsi con cameriere minorenni dello stesso hotel in cui alloggiavano per lavoro a Cartagena.

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