Elezioni Regionali 2019

Salvini flirta con l'Umbria: "Chi votava a sinistra adesso preferisce noi"

Il leader della Lega a Todi attacca il governo «Conte, Renzi e Di Maio mi fanno pena»

Salvini flirta con l'Umbria: "Chi votava a sinistra adesso preferisce noi"

Matteo Salvini ne ha la certezza: il centrodestra domenica prossima si porterà a casa la Regione Umbria. «E sapete perché vinciamo - ha detto a Todi, nel corso del suo comizio pre elettorale dopo aver visitato Eurochocolate a Perugia -? E non solo in Umbria, ma anche a livello italiano? Perché stanno provando a far vivere agli umbri e agli italiani una realtà virtuale. Sapete qual è la notizia più battuta da tutti i telegiornali? Renzi e la Leopoldina. Uno che rappresenta il 3 per cento e che probabilmente neanche suo padre vota più». Il leader della Lega non usa mezzi termini per definire l'avversario politico: «Renzi, pallone gonfiato, ladro di democrazia, che cambia partito ogni quarto d'ora. Ma uno che vuole cancellare Quota 100 per tornare alla legge Fornero va curato, va portato in un ospedale in Umbria. Glielo impediremo - assicura - con ogni mezzo che la democrazia mette a disposizione». Dopo la manifestazione di sabato a Roma si mostra ancor più convinto di ciò che dice ed è sicuro, assieme agli alleati, di sbaragliare la sinistra. In piazza c'erano 200mila persone.

«La Raggi - racconta Salvini - ci ha mandato i bidoni per la raccolta differenziata. Probabilmente era l'unica piazza di Roma in cui si faceva la raccolta differenziata». E poi l'amara verità: «Solo in Italia quelli che perdono vanno al governo, ma ci rimangono per poco». Erano tutti a Firenze. «Alla Leopolda - prosegue il leader del partito del Carroccio - il Festival della poltrona. Fanno il governo insieme e si insultano ogni giorno: Conte, Di Maio e Renzi mi fanno pena. Domenica in Umbria la prima lezione di democrazia dal popolo italiano». Ne è così convinto che assicura: «Vi do la mia parola. Gli abusivi ci rimarranno per poco e il voto sarà la dimostrazione della vita vera e il sogno».

Sul premier la stoccata: «Conte ieri è venuto a dire che l'Umbria non conta molto perché è come la provincia di Lecce. Rispettoso per essere un giurista! Fateglielo vedere voi domenica prossima - si è appellato ai presenti - se conta qualcosa». Nicola Zingaretti ha fatto quasi lo stesso giro di Salvini, ma ha dovuto rinunciare a un incontro a Terni perché non c'era nessuno. Nelle altre città non più di una quarantina di persone.

«In parte - ha detto l'ex ministro dell'Interno - è merito vostro se ora molta gente che votava a sinistra ora vota Lega, ma in parte è demerito degli altri. E poi domenica sulla scheda elettorale troverete il simbolo dei 5 stelle col Pd. Prima li fai arrestare e poi ti ci allei. Mi fanno schifo anche questi. Non cambierei la mia vita con la loro - ha continuato - per tutto l'oro e tutti i ministeri del mondo. Teneteveli i ministeri portati a casa con l'inganno».

Quindi l'ultimo affondo: «La vita reale è quella dei marinai che da una settimana escono ed entrano dal porto di Lampedusa per andare a recuperare i cadaveri sul fondo del mar Mediterraneo.

Loro si puliscono la coscienza, ma le mani sporche di sangue e la coscienza sporca ce l'hanno quelli che hanno riaperto i porti facendo partire quelle persone condannandole a morte».

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