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Il mondo trema per le foto del portavoce di Renzi

Gli scatti di Filippo Sensi hanno imbarazzato Obama. Ora il Cremlino chiede più rigore

Sigarette o caramelle? Clicca per vedere la foto
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Roma - #Vladimirstaisereno potrebbe essere l'ultimo rassicurante tweet di Matteo Renzi e il suo staff. Sì perché pare che nelle scorse ore, a ridosso della visita di Vladimir Putin in Italia, proprio il Cremlino abbia messo le mani avanti: «Attenzione a selfie e foto inopportune» è il senso del messaggio fatto recapitare tramite ambasciata alla squadra di palazzo Ghigi da parte di Dmitri Peskov, il portavoce del governo di Mosca.

Preoccupazione fondata visto che il team di palazzo Chigi è reduce da un semi-caso diplomatico proprio a causa di una fotografia e all'ansia celebrativa del portavoce del governo, Filippo Sensi. Il quale, l'altro giorno a Elmau, in Baviera, non s'è certo frenato col flash : Matteo Renzi in tutte le salse con i grandi della terra. Peccato che una foto ritragga il nostro premier durante una pausa dei lavori del G7 in Germania, sul terrazzo e in maniche di camicia, assieme al presidente Usa Barak Obama. Il messaggio veicolato su Twitter è efficace e vuole dire: «Il nostro Matteo ( er mejo fico der bigonzo ) dà del tu al presidente degli Stati Uniti d'America». Il problema è che Obama, in quel momento, ha tra le mani quello che sembra proprio essere un pacchetto di sigarette; e pare tirarne fuori una per farsi una «bionda». Non ci sarebbe niente di male se non fosse che il capo della Casa Bianca aveva fatto una bandiera del suo addio al tabagismo e che per gli americani fumare è quasi come farsi una dose di eroina. Insomma, quello scatto è un guaio. Una gaffe . Non solo: di recente proprio Barack, tradito da un microfono lasciato aperto in occasione di un'Assemblea generale dell'Onu, aveva involontariamente fatto sapere che «Ho smesso di fumare per paura di mia moglie». Il mondo seppe così che c'era la first lady Michelle, salutista fino al midollo, dietro lo stop al vizietto di Obama. «Non tocco un pacchetto da sei anni», ammise allora il presidente Usa che, quindi, dal 2009 non tocca più tabacco.

Forse. Perché ecco irrompere su Twitter, e quindi agli occhi del mondo intero, quell'inopportuno scatto di Filippo Sensi. Obama ha ripreso a fumare? Oh my god . Ne parlano un po' tutti, sui social media ma non solo. Se ne occupa pure il Washingont Post che ci dedica un corsivo. È vero: Bill Clinton adorava i sigari, Dwight Eisenhower si pippava quattro pacchetti di sigarette al giorno ma non è il fatto in sé (anche se per gli americani il fumo è un vizio atroce). Il grave è «smascherare» Obama per colpa dell'ansia celebrativa del nostro Matteo. Ma si sa che per Renzi la comunicazione è tutto. Altra prova? Del suo tour in Baviera con i grandi, tutte le foto postate sul sito del governo sono sapientemente zoommate per mettere al centro il nostro premier solo accanto ai grandi. Così, la panchina sulla quale sono seduti Obama, Merkel e Renzi pare una seduta intima intima a tre. In realtà la panca è lunga una dozzina di metri e ospita i sederi di tutti quanti e dietro c'è una vera e propria folla. Ma la comunicazione prima di tutto. Sarebbe il caso di dire tanto fumo niente arrosto.

Ma sul fumo è meglio stendere un pietoso velo.

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