Sgombero ex Moi: Appendino rischia di fare la fine della Raggi

Le operazioni di sgombero dell'ex Moi, posto sotto sequestro dal 2015, stanno per iniziare. Ma le stime degli “inquilini” da ricollocare sono parziali e a Torino rischia di ripetersi quello che è accaduto a Roma con lo sgombero di via Curtatone.

Sgombero ex Moi: Appendino rischia di fare la fine della Raggi

Appendino convocata da Minniti. Le “disavventure” dei due sindaci “fascia rosa” espressione della rivoluzione grillina continuano a sorprendere. A distanza di pochi giorni dalla crisi tra Campidoglio e Viminale che è seguita ai fatti di piazza Indipendenza, anche il primo cittadino torinese è chiamata a rispondere di un’occupazione fuori controllo. Secondo quanto riporta La Stampa, martedì prossimo sindaco e prefetto del capoluogo piemontese saranno a Roma per incontrare il ministro dell’Interno e discutere “della necessità di provvedere con urgenza allo sgombero” dell’ex Moi. Gli appartamenti di quello che fu il villaggio olimpico di Torino 2006, da più di quattro anni, sono diventati il rifugio di oltre un migliaio di stranieri.

La completa riqualificazione dell’area, posta sotto sequestro dal gennaio 2015, dovrebbe iniziare a giorni e concludersi entro tre anni ma, per evitare di ripetere gli errori di Roma, bisognerà prima trovare le famose “soluzioni abitative alternative”. Per ora sarebbero 80 gli alloggi messi a disposizione dalla diocesi di Torino, 20 dalla Città e 50 saranno assegnati grazie a un bando che verrà pubblicato in questi giorni dal Comune. Ma le stime degli “inquilini” da ricollocare sono parziali: nella “pancia” del vecchio villaggio olimpico abiterebbero, infatti, diverse centinaia di migranti non censiti. Vera spada di damocle delle operazioni di sgombero sarebbero, quindi, i seminterrati della palazzina arancione che affaccia in via Giordano Bruno.

Denuncia Forza Nuova: “Nei sotterranei delle palazzine sono presenti 400 occupanti abusivi, 400 che vanno a sommarsi agli oltre 1.700 censiti lo scorso anno”. Insomma l’ex Moi, proprio come via Curtatone, è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere in mano al primo cittadino grillino. “Appendino ed il suo assessore alla sicurezza continuano a dire che è tutto sotto controllo, che la situazione non è preoccupante, a noi - si legge in un comunicato di Forza Nuova - sembra invece che queste dichiarazioni, oltre a non aver alcun senso logico, siano pericolose. Se gli uffici preposti al controllo di questa situazione non riescono ad avere un effettiva stima degli occupanti vuol dire che è tutt’altro che sotto controllo”. “Oggi l’unica strada possibile - prosegue Forza Nuova - è quella dello sgombero forzato senza alcuna attesa di trovare una nuova residenza per gli occupanti, chi non ha diritto di restare sul suolo italiano venga espulso immediatamente”.

Diametralmente opposta la posizione di Sergio Durando, responsabile per la Diocesi di Torino della pastorale migranti, secondo cui “dietro al Moi ci sono le persone”. “L’antidoto per far fronte a queste realtà – spiega Durando – sono i tanti che accolgono i pochi e non viceversa.

Rispetto alle situazioni in cui centinaia di migranti sono gestiti da poche persone, nelle parrocchie una sola famiglia è accolta da decine di volontari”.

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