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Trump dice una verità schifosa. Ma chi lo fa è peggio di lui

Trump si è "rovinato" ma solo a parole, c'è chi certe cose le fa davvero

Trump dice una verità schifosa. Ma chi lo fa è peggio di lui

Alla fine questo The Donald fa persino un po' pena. In Italia e anche in Francia avrebbe trovato se non sostegno, almeno un velo di comprensione. Ma in America, dove tutti parlano di sesso anche nel modo più diretto basta vedere qualche puntata dei popolarissimi cartoni «The Griffin» è inconcepibile parlare, scrivere e alludere alle donne come oggetto di caccia sessuale. Neanche per scherzo. Specialmente per scherzo. Le registrazioni che potrebbero stroncare ogni residua possibilità di elezione per Trump sono vecchie di anni ed erano già state pubblicate. Ma ecco che ora salta fuori l'audio in cui per la prima volta e si sente quest'uomo, eccitato dalla sua stessa vanità, dire delle cose tanto banali quanto animalesche sulle sue tecniche di seduzione andando dritto al punto con le mani o cercando di arrampicarsi da tergo su una scala di baci secondo lui irresistibili. Il motivo della sua eccitazione è anche umanamente spiegabile: dietro di lui si sentono voci femminili che ridacchiano e lo incitano. Trump fa più la figura di un ragazzino delle scuole medie che non del Don Giovanni sceneggiato da Da Ponte per Mozart. E neanche di un micidiale Casanova che non faceva prigioniere, per così dire. Trump nella sua vanità da personaggio fallico somiglia semmai a Gurdulù, lo scudiero del Cavaliere inesistente di Italo Calvino che si intrufolava in ogni pagliericcio o letto di signora. Trump forse si salva perché interpreta la banalità: la banalità del riccone che non se ne fa scappare una, con qualche innocente accorgimento tecnico : «Io appena ne vedo una comincio subito a baciarla, senza mai smettere, ignorando le proteste». Lo scandalo nello scandalo a questo punto, consiste nel fatto che la signora abbordata come un vascello, si scopre che era sposata. Ed ecco che riemerge questa ridicola pruderie americana: il Paese più divorziato e probabilmente adultero del mondo si straccia le vesti se vede che qualcuno cerca di farsi la moglie di un altro. Difesa impassibile di Trump: chiedo scusa, non lo sapevo. Non c'è bisogno di fare l'elenco di coloro che sono corsi a portare il proprio ramoscello sul rogo. Tutti i democratici, ovviamente, con la Clinton in testa che vorrebbe sbarrare le porte della Casa Bianca. E poi tutti i maggiorenti repubblicani che si sono detti, a partire da Paul Ryan sick, nauseati fino a vomitare. Naturalmente le vesti stracciate e i sermoni sul tabù sessuale nella sua versione più vicina agli evangelici (ora furiosi) oggi riguardano soltanto le parole che il cittadino Trump pronunciò dieci anni fa in un giorno della sua vita privata. Ma commentatori e politici indignati non ricordano le passioni irregolari di altri presidenti come F.D. Roosevelt e quelle clamorose del divinizzato John Fitzgerald Kennedy che con suo fratello Robert aveva avuto una lunga e drammatica storia con Marylin Monroe: nessuna parola fuori posto, ma lenzuola molto stropicciate. Quanto Bill Clinton, non ci fu soltanto la famosa Lewinsky ma anche la figlia dell'ex vicepresidente Mondale, che poi morì. I fatti del passato sono omessi, quelle che contano ora nel giorno delle filippiche sono solo le continue giaculatorie su come sia inconcepibile e sudicio non rispettare le donne, essere verbalmente e irrispettosi nei loro confronti. Quella di ieri è stata una giornata un po' da esorcisti, con questo colpevole confesso, recidivo ma irremovibile che si fustigava (sì, ho fatto male, vedrete che non lo farò più) ma si giustificava ripetendo che in fondo erano chiacchiere fra amici. Il Wall Street Journal gli ha chiesto a bruciapelo: «Pensa di ritirarsi?». Risposta scontata: «Mai e poi mai». E ha aggiunto di avere ricevuto «valanghe di attestati di solidarietà». Chi non li ha davvero offerto solidarietà è il suo numero due Pence che ha giudicato imperdonabile quel che era successo. È stata una trappola ben congegnata alla vigilia del secondo duello con la Clinton, la quale felice oggi arrota gli artigli. Ma ancora una volta ci si deve chiedere: è davvero spacciato quest'uomo intrappolato a bella posta ma imprudente? Prima di tutto bisogna vedere come la pensa l'americano medio, avido consumatore di sessualità esplicita: non soltanto il Wasp bianco protestante e anglosassone, ma il medio lavoratore e la media lavoratrice bianca o latina o afro. Il mondo ufficiale della politica ha acceso molti roghi di parole ma non si sente odore di bruciato. Nessuno ha ritirato l'appoggio elettorale già promesso e dunque potrebbe alla fine anche non essere una catastrofe perché in fondo l'America ha vissuto apertamente, sotto i riflettori dei media l'unico caso di pubblica offesa al pudore per i giochi erotici di Bill Clinton e la sua nota stagista, marito dell'attuale candidata. Quella candidata allora, come moglie e avvocato, lo protesse pur di rimanere in corsa.

Trump nel duello dichiarerà guerra ai Clinton: vedremo, dice, se contano più le parole in libertà o le offese sessuali fisiche.

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