Referendum Costituzionale

Sms, WhatsApp e Facebook: lo stalking di Renzi per il Sì

Sms sullo smartphone, post sui social e chat di WhatsApp: il "Bastaunsì" insegue gli elettori. La rivolta: "Lasciateci in pace"

Sms, WhatsApp e Facebook: lo stalking di Renzi per il Sì

La macchina del Pd per il ha usato tutti i mezzi per far propaganda. Bacheche Facebook, messaggini WhatsApp e sms hanno scandito le ultime ore degli elettori prima del silenzio elettorale scattato a mezzanotte. Una serie di messaggi che hanno irritato e non poco gli utenti che si sono ritrovati con un martellamento continuo su tutti i loro dispositivi. Di certo in tanti hanno protestato per gli sms sullo smartphone. I primi ad arrivare sugli smartphone di milioni di italiani sono questi: "Ci sono tre giorni per scrivere il futuro dell'Italia. Dipende da noi. Votando Sì l'Italia sarà più semplice e più forte. Serve il nostro impegno personale adesso, casa per casa, voto per voto" , "Siamo in fortissimo recupero. Ce la giochiamo sul filo dei voti. Gli sforzi di queste ore possono essere decisivi. Avanti tutta, basta un Sì!". Ma non basta.

Il Bastaunsì si gioca anche l'ultimo messaggino: "Il 4 dicembre scriviamo il futuro. Con il Sì l'Italia fa il primo passo verso il cambiamento. Coraggio condividi sul tuo profilo questo link". A questo punto c'è anche chi risponde al comitato per il Sì: "Se non la smettete con questo stalking vi denuncio. Chi vi ha dato il mio numero?". E su Twitter la protesta monta. Ma anche su Facebook a quanto pare il fronte del Sì si è dato da fare. E così in diverse pagine che raccolgono migliaia di like su argomenti che nulla hanno a che fare con la politica o col referendum è apparso un post per spiegare le ragioni del Sì. E così diversi utenti su Facebook lo hanno segnalato. È il caso ad esempio della pagina "Frasi bellissime" (687mila like) che ha pubblicato un post in cui vengono spiegate le ragioni del Sì. Ma anche "Voglio solo amore" (400mila like) ha pubblicato post che riguardano il Sì al referendum. E su questa propaganda sul web è intervenuta anche Deborah Bergamini, responsabile Comunicazione di Forza Italia: "Mi preme segnalare che il comitato Bastaunsì, non soddisfatto delle decine di milioni di euro che finora ha speso nella campagna referendaria, continua a fare propaganda a pagamento anche oggi, giorno di silenzio elettorale, attraverso una pubblicità presente sul motore di ricerca Google". "Tra l’altro - continua Bergamini - la pubblicità del comitato per il SÌ è ingannevole e subdola in quanto attribuisce al presidente Berlusconi una volontà di voto opposta a quella da lui espressa chiaramente a favore del NO.

Costoro dimostrano non solo di non avere argomenti, ma di non rispettare neppure le più elementari regole del confronto democratico: figurarsi se possono mai rispettare la Costituzione repubblicana".

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