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"Sono il no-vax più famoso". E Canberra gli nega il visto

Ilministro dell'Immigrazione: "Kent Heckenlively è un soggetto pericoloso"

"Sono il no-vax più famoso". E Canberra gli nega il visto

Kent Heckenlively, scrittore statunitense autodefinitosi «anti-vaxxer numero 1 al mondo», si è visto rifiutare dal governo di Canberra il visto di ingresso in Australia. Heckenlively stava pianificando per il prossimo dicembre una serie di incontri nel paese oceanico per promuovere una sospensione di 5 anni delle vaccinazioni.

«Per me è chiaro che non è nel nostro interesse nazionale che egli venga qui», è quanto ha dichiarato alla radio australiana 2GB il ministro all'immigrazione Peter Dutton, secondo cui le persone che sostengono le posizioni anti-vax contro le vaccinazioni sono elementi «pericolosi». In Australia il movimento anti-vax è guidato, secondo il ministro, da «alcuni elementi marginali della comunità medica, molti dei quali passano il tempo in case di legno a Byron Bay», una delle località più alternative della costa australiana, nel nord est del paese. Autore di «Inoculated: how science lost its soul in autism», Kent Heckenlively è un insegnante di scienze e avvocato americano. Nei suoi scritti sostiene la pericolosità delle vaccinazioni evidenziandone una presunta correlazione con l'autismo. Heckenlively è anche collaboratore del sito internet «Age of autism», una delle molte agorà online che popolano il sotto bosco no-vax. Il sottotitolo della pagina, «giornale web sull'epidemia di autismo» dà il senso dei toni e delle argomentazioni utilizzati nei molti interventi che popolano le pagine del sito.

Non è la prima volta che il governo australiano rifiuta il visto d'ingresso a esponenti anti-vax: lo scorso mese di luglio ha infatti bloccato altre due attiviste, l'inglese Polly Tommey e la statunitense Suzanne Humphreys. Entrambe sostenitrici di una correlazione tra vaccini e autismo, non potranno entrare in Australia per i prossimi 3 anni.

Dall'inizio del 2017 il governo australiano sta considerando l'estensione a livello federale di norme per ridurre il numero di bambini non vaccinati, già promulgate in alcuni stati del paese. Il governo federale australiano, così come successo nella vicina Nuova Zelanda, si conferma quindi severissimo nei controlli di persone e di merci in entrata e in movimento all'interno del paese, ponendosi contro la diffusione di idee e pratiche che potrebbero mettere a rischio la salute dei suoi cittadini.

La quasi totalità dei medici, infatti, e la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità hanno ripetutamente sostenuto che le vaccinazioni sono sicure per gli esseri umani e vitali per contenere la prolificazione e la diffusione delle malattie infettive.

Una sterminata letteratura medica ha inotre dimostrato che, nonostante alcune reazioni avverse in un numero contenuto di persone, i benefici derivanti dalla somministrazione dei vaccini superano di gran lunga gli eventuali rischi.

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