Coronavirus

"È giustificato", "Inaccettabile". Maggioranza spaccata sul commissario Zuccatelli

Il ministro Speranza difende il neocommissario alla sanità in Calabria: "Video rubato, ha già chiesto scusa". Ma Fratoianni (Leu) non ci sta: "Così non si può fare, si intervenga subito"

"È giustificato", "Inaccettabile". Maggioranza spaccata sul commissario Zuccatelli

A Roberto Speranza tocca scendere in campo e mettere la propria faccia per difendere le frasi choc pronunciate da Giuseppe Zuccatelli, che nelle scorse ore è stato promosso dal governo come nuovo commissario alla sanità in Calabria. La nomina è arrivata in seguito allo scandalo che ha coinvolto il generale Saverio Cotticelli, il quale ha scoperto in televisione di doversi occupare del piano Covid. Il premier Giuseppe Conte ha deciso di destituirlo immediatamente dopo il servizio andato in onda sulla trasmissione Titolo Quinto. Peccato però che il successore non possa vantare di meglio. Da questa mattina sta girando il video, pubblicato in esclusiva su ilGiornale.it, che immortala il neocommisario mentre sostiene teorie piuttosto strampalate.

"Adesso se non c’è la mascherina non si fa assolutamente nulla. La mascherina non serve a un cazzo! Per beccarti il virus, se io fossi positivo, sai cosa devi fare? Devi stare con me e baciarmi per quindici minuti con la lingua in bocca, altrimenti non te lo becchi il virus!", dichiarava a gran voce. Il centrodestra è andato su tutte le furie e ha chiesto provvedimenti nei suoi confronti, ma il ministro della Salute ha minimizzato tutto sottolineando che la ripresa risale alla fase iniziale della pandemia, quando la stessa Organizzazione mondiale della sanità riteneva che l'uso delle mascherine fosse da riservare ai soli contagiati e ai sanitari: "Quel video è profondamente inopportuno, è un modo sbagliato di comunicare, ma 30 anni di curriculum non si possono cancellare per un video sbagliato e rubato. Il commissario si è scusato e ha indicato come la mascherina sia qualcosa di decisivo". Non ci si poteva aspettare altro visto che Zuccatelli sarebbe stato già candidato nel collegio di Cesena al Senato per Liberi e uguali, il movimento politico a cui appartiene il titolare della Salute.

Neanche all'interno della maggioranza riescono a mettersi d'accordo. Dopo la diffusione del video è intervenuto a sorpresa Nicola Fratoianni. "Capisco tutto, l’urgenza, l’emergenza, la fretta e tutto il resto per trovare un nuovo commissario alla sanità della Calabria", ha esordito. Ma il portavoce di Sinistra italiana ed esponente di Leu ha voluto aggiungere che si tratta di un fatto gravissimo e in quanto tale pretende immediate conseguenze: "Così non si può fare. Si intervenga subito".

"Dati falsi? Reato grave"

In questi giorni sta facendo molto discutere l'azione dell'esecutivo giallorosso che, stando all'accusa dei governatori, avrebbe deciso di dividere il nostro Paese in tre fasce di rischio tenendo in considerazione dati vecchi, non aggiornati e dunque non corrispondenti all'attuale quadro epidemiologico. Il sospetto è che qualche presidente di Regione possa fornire dati parziali sulla situazione Coronavirus per non subire restrizioni. "Nel rapporto tra istituzioni sarebbe un reato molto grave dare dei dati falsi. Penso che le Regioni debbano necessariamente dare dei dati corretti. I nostri dati sono pubblici. Sono perché siano pubblici sempre, la trasparenza è un punto di forza", ha avvertito Speranza.

Nell'intervista rilasciata a In mezz'ora in piu su Rai 3, il ministro della Salute - probabilmente imbarazzato da quanto accaduto - ha aggirato subito la domanda sulla questione Zuccatelli. Lo ha fatto parlando del decreto Calabria che, in teoria, dovrebbe fornire nuovi investimenti e potenziare la struttura commissariale: "In questi anni si sono accumulati oltre 700 milioni non spesi e con questo decreto costruiamo le condizioni per spenderle più velocemente possibile".

Ha dunque approfittato dello spazio in tv per fare il classico spot al governo: "Vorrei che il messaggio fosse questo, ovvero una nuova presa in carico della questione della sanità calabrese come nazionale e non territoriale".

Commenti