L'articolo della domenica

Lo spettacolo mondiale della malafede

Onu, Ue, Usa e pure Italia hanno favorito l'esodo islamico e ora non sanno come fermarlo

Lo spettacolo mondiale della malafede

In tutti i Paesi del Medio Oriente e dell'Africa vi sono milioni di persone che vogliono venire in Europa per i più disparati motivi. Una organizzazione di reclutamento li fa confluire sulle coste libiche, dove vengono ammassati su imbarcazioni fatiscenti e pericolose. Subito dopo i mercanti di uomini telefonano alla Marina italiana dando le coordinate per far recuperare le bagnarole. In questo modo noi italiani trasbordiamo ubbidienti ogni anno quasi duecentomila immigrati, per la maggior parte musulmani.

La nostra economia è in difficoltà ed essi costituiscono un ulteriore aggravio di spesa. Nelle grandi emigrazioni europee verso gli Stati Uniti partiva gente con la stessa tradizione culturale ed emigravano anche le élite che hanno dato un immenso apporto agli Usa. Per molto tempo le università americane sono state piene di professori europei. Invece gli immigrati che vengono dall'Africa e dall'Asia non ci apportano un sapere importante e hanno abitudini, gusti, tradizioni diverse. Gli islamici non ci amano, si organizzano per conto proprio attorno alla loro religione. L'Italia che è sempre stata culturalmente omogenea, rischia di venirne frantumata.

Perché non abbiamo fermato il processo prima? Perché non abbiamo imposto delle regole, dei limiti? Se fin dall'inizio avessimo escluso nel modo più assoluto di andare a prenderli davanti alle coste africane, la notizia si sarebbe diffusa in tutto il mondo e non ne sarebbero arrivati milioni per imbarcarsi. Anche ciò che ha mostrato la nostra televisione ha dato l'idea che tutti venissero accolti a braccia aperte, che tutti venissero aiutati, che in Italia ci fosse posto per tutti. Noi stessi abbiamo perciò stimolato, favorito questa immensa migrazione di popoli dall'Africa all'Europa senza un progetto per il futuro. Ma l'Unione europea, gli Usa, l'Onu e la Nato sono state indifferenti e inerti. Non hanno rimediato al disastro libico da loro prodotto e non sono stati nemmeno in condizione di distruggere i barconi degli scafisti prima che prendessero il mare.

Che spettacolo di imprevidenza, di vanità e di malafede.

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