Guerra in Ucraina

Spinta Onu: "Ritiro dei russi". India e Cina astenute

La risoluzione passa con 141 voti favorevoli e 7 contrari. Mosca: "Non aiuterà i negoziati"

Spinta Onu: "Ritiro dei russi". India e Cina astenute

New York. Nel primo anniversario dell'invasione russa l'Onu chiede a larghissima maggioranza, ancora una volta, il ritiro immediato delle truppe di Vladimir Putin dal territorio ucraino. Dopo due giorni di dibattito dal podio del Palazzo di Vetro l'Assemblea Generale ha approvato la bozza di risoluzione che sottolinea «la necessità di raggiungere, il prima possibile, una pace completa, giusta e duratura in linea con la Carta delle Nazioni Unite». «Un voto storico», sottolinea l'ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield, e per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è il segnale del potente e instancabile sostegno a Kiev. Il testo co-sponsorizzato da 74 paesi, tra cui l'Italia, ha ottenuto 141 voti a favore, 7 contrari (oltre la Russia sono Siria, Nord Corea, Eritrea, Mali e Nicaragua) e 32 astenuti, tra cui Cina, India, Pakistan e Sud Africa. «Oggi l'Assemblea Generale ha parlato in modo molto chiaro, chiedendo di raggiungere una pace completa, giusta e duratura in Ucraina in linea con la Carta Onu», commenta l'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell'Ue Josep Borrell dopo il voto insieme ai ministri degli Esteri dei paesi europei. La risoluzione «difende l'Ucraina, ma è soprattutto in favore della pace. Una grande vittoria in nome della libertà», dice da parte sua il titolare della Farnesina, Antonio Tajani. Come le precedenti cinque risoluzioni adottate negli ultimi dodici mesi dall'organo Onu il testo non ha valore vincolante, ma ha un importante peso politico con l'obiettivo di rafforzare l'isolamento di Mosca: «Ribadisce l'impegno per la sovranità, l'indipendenza, l'unità e integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti», chiede «la cessazione delle ostilità e il ritiro immediato, completo e incondizionato delle forze militari russe dal territorio ucraino», e di «garantire la responsabilità per i crimini più gravi commessi sul territorio ucraino ai sensi del diritto internazionale». La risoluzione è meno dettagliata del piano di pace in dieci punti annunciato a novembre da Volodymyr Zelensky per puntare al sostegno più ampio possibile, e il voto arriva prima della presentazione del misterioso piano di pace della Cina e in concomitanza con i colloqui informali riservati in corso in Svizzera. Le tre risoluzioni relative all'aggressione russa adottate dall'Assemblea hanno ricevuto tra i 140 e i 143 voti a favore, con cinque paesi sistematicamente contrari (Russia, Bielorussia, Siria, Corea del Nord ed Eritrea). II record il 12 ottobre scorso con il documento che condanna il «tentativo di annessione illegale» di Mosca di quattro regioni ucraine, con 143 sì, 5 no e 35 astensioni. Mentre la prima risoluzione, il 2 marzo, è passata con 141 sì, 5 no e 35 astenuti. Tre settimane dopo, sul testo che incolpava la Russia per la crisi umanitaria in Ucraina, i paesi a favore sono stati 140, 5 i contrari e 38 gli astenuti. Molto più ridotto il margine del voto del 7 aprile sulla sospensione di Mosca dal Consiglio dei diritti umani Onu: 93 i sì, 24 i no (in questo caso Pechino si è allineata con Putin) e 58 gli astenuti. Da ultimo, a novembre, il documento sugli indennizzi di guerra è stato approvato con un risultato simile: 94 sì, 14 no e 73 astenuti. Dopo l'Assemblea Generale oggi è la volta del Consiglio di Sicurezza: alla riunione ministeriale non è attesa alcuna azione visto il potere di veto di Mosca, ma alla vigilia dell'incontro, a cui partecipa anche il segretario di stato Usa Antony Blinken, alcuni funzionari Usa hanno riferito al Wall Street Journal che l'amministrazione Biden sta valutando la possibilità di rendere pubbliche le informazioni secondo cui la Cina sta considerando l'invio di armi per sostenere la guerra russa in Ucraina.

E non È escluso che la divulgazione possa avvenire proprio al Palazzo di Vetro.

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