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Stretta Ue. Ora a rischio le insalate in busta

Una piccola rivoluzione nel carrello della spesa

Stretta Ue. Ora a rischio  le insalate in busta

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Stretta Ue. Ora a rischio le insalate in busta

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Una piccola rivoluzione nel carrello della spesa. Una virata spiazzante per milioni di casalinghe abituate ormai ad essere agevolate nei preparativi in cucina ma anche per un sacco di single abituati alle monoporzioni e alle confezioni di verdura imbustata e già lavata.

Il nuovo regolamento sugli imballaggi dell'Unione Europea rischia infatti di cancellare dagli scaffali dei supermercati l'insalata in busta, i cestini di fragole, le confezioni di pomodorini e le arance in rete ma anche le bottiglie magnum di vino. «Ma la decisione avrebbe un effetto dirompente sulle abitudini di consumo degli italiani e sui bilanci delle aziende agroalimentari». A denunciarlo è la Coldiretti in occasione dell'inaugurazione di Tuttofood a Milano, dove è stato aperto al padiglione 1 stand A13-D34 il Salone «Il cibo italiano sotto attacco» per scoprire dal vivo le minacce al Made in Italy a tavola portate dall'Unione europea, alla vigilia della Giornata dell'Europa che si celebra oggi. L'ultima è quella rappresentata dalla proposta di regolamento sugli imballaggi presentata dalla Commissione europea che - rileva Coldiretti - imporrebbe, tra le altre cose, l'addio alle confezioni monouso per frutta e verdura di peso inferiore a 1,5 chilogrammi, giudicate superflue e considerate al pari delle piccole confezioni di shampoo usate negli hotel.

Una scelta che apre ad una serie di problemi, dal punto di vista igienico-sanitario, della conservazione e degli sprechi, che potrebbero aumentare, come potrebbero aumentare anche i costi per i consumatori e per i produttori. Basti pensare al tradizionale cestino di fragole o piccoli frutti che soprattutto nelle fasi di trasporto protegge l'integrità del prodotto. Ma si rischia anche un effetto negativo sui consumi - aggiunge Coldiretti - dove i prodotti di quarta gamma, dalle insalate in busta alla frutta confezionata, sono ormai entrati profondamente nelle abitudini degli italiani, con il pericolo di ridurne il consumo, già calato dell'otto per cento per la frutta e del dieci per cento per gli ortaggi nel 2022, con un impatto pericoloso sulla salute.

Il risultato è che appena il 16,8 per cento degli italiani ha consumato prodotti ortofrutticoli almeno quattro volte al giorno, con una forte diminuzione rispetto al periodo 2015-2018 quando la percentuale era al 20 per cento, secondo un'analisi Coldiretti su dati Istat.

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