L'appunto

Il valzer di poltrone che logora il Nuovo centrodestra

Lupi rischia di passare da una poltrona a un'altra nel giro di pochi giorni.Confermando le malelingue secondo cui sono proprio le poltrone l'unico core business di Ncd

Il valzer di poltrone che logora il Nuovo centrodestra

Il tramonto di Ncd - per certi versi inevitabile per un partito la cui ragione sociale è da sempre legata alla presenza nel governo - non sta tanto nelle dimissioni di Maurizio Lupi, quanto nella smania con cui Angelino Alfano e compagni si stanno preoccupando di ricollocarlo. Circostanza piuttosto curiosa, visto che tutto il Nuovo centrodestra - salvo qualche sparuta eccezione - si è ben guardato dal prendere le difese del ministro delle Infrastrutture. Almeno finché non è stato chiaro che era destinato a capitolare e allora sì, finalmente si sono spesi tutti in lunghi quanto inutili peana. Ieri, per dire, era un rincorrersi di pacche sulle spalle. Dopo tre giorni di assoluta solitudine, dunque, Lupi ha ritrovato l'affetto dei suoi colleghi, finalmente non più preoccupati di perdere la poltrona se lo scandalo Grandi opere fosse sfociato in una crisi di governo.

Uno scenario nel quale la politica non sembra più giocare alcun ruolo, neanche di risulta. E al centro del quale stanno solo le poltrone, che siano di prima fascia in qualche ministero chiave o di seconda magari in una commissione parlamentare. Un quadro confermato dall'ultimo, incredibile braccio di ferro che si sta consumando dentro Ncd. Che proprio a confermare la sua ragion d'essere ha deciso di festeggiare le dimissioni di Lupi aprendo la riffa per un'altra poltrona. Quella, cioè, di capogruppo alla Camera, sulla quale peraltro già siede Nunzia De Girolamo che, come è ovvio che sia, non l'ha presa troppo bene.

Un po' il senso di colpa di Alfano & Co. che hanno abbandonato l'ormai ex ministro a se stesso, un po' il fatto che la De Girolamo è considerata troppo berlusconiana, fatto sta che Lupi rischia di passare da una poltrona a un'altra nel giro di pochi giorni. Una scelta, questa, che non farebbe che confermare le malelingue secondo cui sono proprio le poltrone l'unico core business di Ncd. E che forse indebolirebbe Lupi più dell'inchiesta sulla Grandi opere che lo ha costretto alle dimissioni.

La partita - che fino a ieri mattina sembrava decisa - è in verità ancora aperta. La resistenza - più che legittima - della De Girolamo consiglia infatti prudenza, per evitare che Ncd torni nuovamente alla ribalta per ragioni non propriamente nobili.

Ma certo, già il solo fatto che il tema sia all'ordine del giorno è l'ennesima conferma di un partito ormai sulla via del tramonto.

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