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Il Venezuela ricco di petrolio è rimasto senza benzina

Il Venezuela ricco di petrolio è rimasto senza benzina

Ormai il Venezuela procede solo per paradossi. E l'ultimo in ordine temporale di tutti è il più incredibile: nel Paese con maggiori riserve petrolifere del pianeta a scarseggiare - dopo il cibo, i medicinali e i beni di prima necessità - adesso è proprio la benzina. Manca nella capitale Caracas e nelle 4 principali regioni del Paese scatenando così il panico in una popolazione già provata dal fallimento economico del chavismo. Inevitabili così scenari di guerra, con code interminabili nei pochissimi distributori ancora riforniti e tensioni tra automobilisti inferociti, vittime anche di furti nell'estenuante attesa.

Tutto questo perché la società petrolifera statale, la Pdvsa, ha da tempo preferito la politica alla meritocrazia e così ha fatto fuori i migliori tra chimici, ingegneri ed esperti del settore petrolifero. Il che se da un lato ha «tranquillizzato» l'establishment prima di Chávez e ora del suo delfino Nicolás Maduro - rassicurati dal fatto di avere uomini di fiducia nei posti di comando - dall'altro ha fatto sì che di colpo non si sia più in grado di raffinare il greggio. A questo s'aggiunge un terribile incendio che la scorsa settimana ha semidistrutto una delle poche raffinerie ancora operanti e il problema ormai cronico dei soldi che mancano per importare la benzina. Tanto che vi sono ben 13 navi ferme nei porti caraibici in attesa dei pagamenti.

Purtroppo le previsioni non sono rosee. Il poco combustibile rimasto si sta esaurendo in fretta e per l'inizio della prossima settimana si teme la fine delle scorte. Ma per Ysmel Serrano, vicepresidente commerciale della Pdvsa, i disagi sono pochi. «Sì, ci sono state file - ha dichiarato sul suo twitter personale ma solo in alcuni distributori. Ed abbiamo sufficiente benzina nelle nostre raffinerie, produzione che raddoppieremo in modo da riportare alla normalità la distribuzione in tutto il Paese».

Peccato che la verità sia un'altra e più tragica. Da quando Hugo Chávez andò al potere, nel 1999, la produzione di benzina del Venezuela si è ridotta a meno di un terzo. «Il mega impianto di Amuay produce 40 mila litri al giorno, ma ne servono per il nostro fabbisogno almeno 250 mila», spiega preoccupato Iván Freites, uno dei capi del sindacato di settore. Che poi aggiunge: «Il problema vero è che il governo non ha più soldi per importare i componenti di cui abbiamo bisogno per produrre il combustibile né per importare benzina sufficiente».

Insomma il Venezuela adesso rischia davvero di fermarsi.

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