Elezioni Regionali 2015

Verona, il vescovo in campo: endorsement per il Carroccio. E in Curia esplode lo scontro

Il portavoce della Curia in tv: "I cattolici non possono votare uno come Salvini". Il vescovo chiama in diretta: "Non puoi sconfessarmi in pubblico"

Verona, il vescovo in campo: endorsement per il Carroccio. E in Curia esplode lo scontro

Le elezioni fanno esplodere lo scontro nella Curia di Verona. Il tutto perché il vescovo, monsignor Giuseppe Zenti, ha reso pubblico il proprio sostegno per la Lega Nord di Matteo Salvini. Un endorsement che ha mandato su tutte le furie molti e, in particolar modo il portavoce (dimissionario), don Bruno Fasari, che si è preso la briga di andare in tivù per invitare i cattolici a non votare la candidata leghista nella lista Zaia per le regionali, Monica Lavarini.

Lo scontro si è consumato ieri sera durante una trasmissione di Telearena. Don Fasani, presente in studio, ha subito alzato i toni attaccando il vescovo, che non era presente, accusandolo di aver commesso un errore consigliando i fedeli a votare la candidata leghista. Subito dopo ha fatto un contro-invito e ha sostenuto apertamente che un movimento come la Lega Nord non può essere votato. A quel punto monsignor Zenti, che probabilmente stava guardando la trasmissione da casa sua, ha alzato la cornetta e ha telefonato a Telearena per prendere le distanze dal suo ex portavoce. "Don Bruno che ti succede? - gli ha chiesto con tono placido - non dovresti essere tu a rappresentarmi? Che in pubblico venga sconfessato quello che ho detto è gravissimo, che poi venga detto che i cattolici non devono votare una candidata è inaccettabile". Ma don Fasani non ha arretrato di un solo millimetro. Anzi ha rilanciato: "Parlo da cittadino, come tanti cattolici che non si sono trovati d’accordo con quanto accaduto". "Non ho parlato male di lei - ha ribattuto don Fasani - ma non possiamo fare finta che questo non sia accaduto".

Nel corso della trasmissione i toni si sono scaldati. Il vescovo e l'ex portavoce non sono riusciti a trovare un punto di contatto. "Don Bruno - ha precisato monsignor Zenti - stai dicendo delle sciocchezze, non mi rappresenti". E il sacerdote ha lanciato l'ultima stoccata: "Tranquillo vescovo, tanto lo sa che ho già dato le dimissioni da portavoce"

538em;">.

Commenti