Cultura e Spettacoli

"Vi raccontiamo i misteri della capitale inglese. Da Jack lo squartatore alla piaga del terrorismo"

Il direttore di Videonews anticipa la nuova serie di Top Secret da domani su Canale 5

"Vi raccontiamo i misteri della capitale inglese. Da Jack lo squartatore alla piaga del terrorismo"

Giornalista, saggista, conduttore. Per dirigere una testata di informazione come Videonews, serve una lungimiranza attenta al rinnovamento del linguaggio. Claudio Brachino porta avanti l'impresa da dieci anni con successo perché ha un'attitudine manageriale (ma creativa) non comune. Il suo Top Secret, che va avanti da 15 anni, sta per tornare in onda lunedì 26 giugno, per sei puntate. Un programma che ha avuto varie vite. Dal 2015 è approdato in seconda serata su Canale 5, con un taglio giornalistico sempre più internazionale. «Un prodotto che è un classico di inchiesta, ma diverso dalle altre seconde serate di Canale 5. La prima puntata è dedicata alla città di Londra, avremo ospite il giornalista Antonio Caprarica. Parleremo del nuovo volto di questa capitale, dall'epoca vittoriana ai giorni nostri, segnati dal terrorismo».

Ci racconti nel dettaglio cosa vedremo lunedì.

«Descriveremo i misteri di Londra dalle sue origini, una città che a fine Ottocento ci ha fatto conoscere Jack lo Squartatore nel suo cuore popolare, il West End. Siamo poi stati in un cimitero della zona in cui sono sepolte prostitute dal Medio Evo, accanto a London Bridge, il cimitero delle ossa interdette. Ma soprattutto, avremo un importante scoop su Lady D».

Quale?

«Per la prima volta parlerà alla tv italiana Pascal Rostain, giornalista paparazzo, uno degli autori di Chi ha ucciso Lady D?, che ha lavorato per dodici anni sull'incidente di Diana. A vent'anni dalla morte, la sua tesi sostiene che la Mercedes su cui viaggiava Diana fosse da rottamare per via di un grave incidente precedente, ma poi sarebbe stata rubata, risistemata e finita nelle mani di un'agenzia che l'ha fornita al Ritz Hotel. Uno schiaffo per tutti i complottisti. Se fosse vero, la responsabilità morale e materiale ricadrebbe su Mohamed Al Fayed, padre di Dodi, proprietario dell'hotel. In ballo ci sono risarcimenti milionari da parte delle assicurazioni. Uno stupido incidente dovuto a un'auto che non funzionava bene, insomma. Resta da capire perché una macchina rotta sia finita in servizio a Diana. Una storia infinita, volendo...»

Suggestivo. Di cos'altro parlerà la prima puntata su Londra?

«Della casata dei Windsor, attraverso la figura di Diana. E poi di terrorismo, ma non dal punto di vista politico. Siamo andati davanti al Borough Market, il giorno dell'incendio alla Grenfell Tower. Riapriva dopo l'attentato del 3 giugno ed era pieno di gente, segno di una città che vuole continuare a vivere. Ho iniziato la puntata sul ponte di Westminster dove ora, dopo l'attentato di marzo, ci sono delle paratie in acciaio inossidabile, che servono a difendere i pedoni. Il terrorismo è ormai presente esteticamente e filosoficamente nel nostro mondo».

Nelle altre puntate, cosa vedremo?

«Nella seconda faremo un viaggio nella mente criminale dei serial killer con Massimo Picozzi. Nella quarta parleremo, sempre con Picozzi, di mass murderer, gli assassini di massa, da Manchester al caso del norvegese Anders Breivik, alla Columbine School. Nella terza faremo luce sui lati oscuri delle morti celebri: da George Michael a Whitney Houston, Michael Jackson, Kurt Cobain, Gianni Versace e Luigi Tenco».

E poi?

Nella quinta, in occasione dei cent'anni di Fatima, in studio ci sarà Paolo Brosio fervente sostenitore di Medjugorie, avremo documenti inediti.

Nella sesta parleremo di che fine abbia atto l'eredità di Dan Brown e del suo Codice da Vinci».

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