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Votate all'odio, schiave o kapò è il destino delle donne dell'Isis

Partono dall'Occidente per la causa, ma giunte a destinazione vengono obbligate a sposarsi altre diventano poliziotte della moralità, o dirottate nei bordelli per soddisfare gli uomini

Votate all'odio, schiave o kapò è il destino delle donne dell'Isis

«Ho visto per la prima volta i corpi degli infedeli uccisi e ahahah quanto ho riso, quanto piacere...»; «Cameron, Obama, voi e i vostri Paesi sarete sotto ai nostri talloni, il vostro sangue sarà versato dai nostri cuccioli». Su internet le chat delle «sorelle» che sono state reclutate dall'Isis sono luoghi di perversione: una sorta di sfogo alla rovescia della violenza islamista subita nei secoli, dialoghi fra creature terrorizzate trasformatisi in mostri alla ricerca della parità nella crudeltà. L'Isis fa tre cose per le donne: stupra, uccide, rende schiave quelle che, appartenenti alle schiere nemiche, hanno la sventura di cadere nelle sue mani; irretisce fanciulle in Occidente con i suoi siti e la propaganda diretta nelle moschee, finchè acquistano un biglietto per la Turchia e da là passano in Siria. Queste poverette per la maggior parte sono destinate a sposare un guerriero Isis che potrebbe poi prendere altre tre mogli e qualche schiava sessuale, sposarsi è in pratica obbligatorio: così, la moglie produce per lo sconosciuto pasti e bambini. Lo scopo è diventare parte della struttura basilare del nuovo stato islamico in marcia, agli ordini di Abu Bakr Al Baghdadi. In terzo luogo, l'Isis inquadra le donne in battaglioni da guerra, ma in genere non vanno al fronte: Al Arabya ci ha dato notizia di due battaglioni che reclutano donne fra i 17 e i 25 anni con un salario di circa 150 dollari al mese. I gruppi all'inizio vennero formati per smascherare nemici travestiti da donna per non farsi frugare, ma subito diventarono la polizia «morale» dell'Isis che verifica la condotta delle donne nelle città occupate: una disgraziata con il velo troppo trasparente o, Dio non voglia, con un avambraccio o una caviglia in vista, se la deve vedere con le arpie della Brigata Al Khansaa, stabilita nell'agosto di quest'anno a Raqqa in Siria. A Raqqa hanno bloccato per strada e dato 30 frustate a chi non appariva consono alla Shariah, hanno imprigionano e picchiato le disgraziate. Sono delle vere kapò preposte alla persecuzione delle donne islamiche che non aderiscono all'Isis. Al Khansaa era una poetessa contemporanea di Maometto che si convertì all'Islam, ma l'ispirazione che la brigata ne trae è fra le meno poetiche. Invece sono poetici i post di invito alle donne a defenzionare dall'Occidente che Isis piazza sul network presentandosi come il sentimentale protettore della famiglia, delle sue immacolate spose, dei bambini. Addirittura per convincere le ragazze a sposare uno di quei magnifici boia con i capelli lunghi e il turbante mezzo disfatto dalla battaglia, dietro la cui schiena sventola sempre, in foto, una banbiera nera, Isis ha creato un'agenzia a Al Bab, vicino ad Aleppo, che organizza viaggi di nozze in autobus per militanti guerrireri e le loro nuove spose: lui e lei, velata fin quasi a soffocare, vengono condotti in autobus fino a Raqqa mentre si intonano canti della rivoluzione. Solo sabato scorso un ragazzo americano di 19 anni è stato arrestato in Illinois all'aereoporto internazionale di O'Hare con la sorella di 16 anni decisissima a unirsi all'Isis: cercavano di prendere un volo per la Turchia e poi un passaggio per la Siria.

Tre settimane fa tre ragazzine di Denver sui 17 anni, fuggite di casa, sono state riprese per miracolo quasi sul volo per Istanbul, le famiglie credevano che fossero a scuola. Invece, fra le oltre 300 donne europee che hanno raggiunto l'Isis, di cui un terzo francesi e un terzo inglesi, ce l'ha fatta Sahra Mehenni, 17 anni, anche lei salutata al treno di Lezignan Corbieres che la doveva portare a scuola. Le sue telefonate, all'inizio piene di parole buone per la famiglia in Francia, si sono rarefatte, sono simili a messaggi di sopravvivenza: mangio, sto bene, non vi preoccupate. Che cosa faccia veramente nessuno lo sa, tutto è possibile e terribile. Ci sono donne militanti che secondo una interpretazione perversa delle scritture, si sono fatte tenutarie dei bordelli in uso per i guerrieri: migliaia di donne irachene sono diventate schiave sessuali, 3000 sono state strappate al popolo Jazida. L'interpretazione barbarica della fede suggerisce che devono essere usate a piacimento dai militanti. È agghiacciante che siano le ragazze di provenienza britannica a essere fra le più quotate nel ruolo di capò dei bordelli, una famosissima è Aqsa Mahmud di 20 anni, di Glasgow. Altre tre britanniche sono state identificate. Una londinese ha annunciato la sua ambizione di diventare la prima donna che taglierà le teste di inglesi e americani: il suo blog suona così: «Grande gioia per le esecuzioni dei giornalisti. Allahu Akbar; l'Inghilterra è scioccata, haha, voglio essere la prima donna a uccidere un terrorista inglese o americano». La firma è di Khadijan Dare col nome di Muhajariah fil Sham, immigrata in Siria.

Il testo è stato scritto a due giorni dall'uccisione di James Foley.

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