Mondo

Zero sbarchi, massima allerta Controlli su camion e furgoni

Siamo considerati strategici dai terroristi, ma lo stop agli arrivi ci espone alla vendetta. Stretta su piazze e monumenti

Zero sbarchi, massima allerta Controlli su camion e furgoni

I nutile negarlo, il rischio di un attentato terroristico anche in Italia è altissimo. Siamo al livello di allerta 2, quello che viene dichiarato in caso di pericolo imminente. Dopo c'è solo l'«attacco in corso», lo stato che viene dichiarato in caso di un evento come quello dell'altro ieri a Barcellona.

Insomma, le parole del prefetto Franco Gabrielli, che a inizio anno, in un'intervista al Giornale, aveva detto che «prima o poi toccherà anche a noi», sono tutt'altro che da sottovalutare. L'attenzione viene puntata, in modo particolare, su ciò che sta accadendo in Libia. La decisione dell'Italia di collaborare con il governo di Fayez al-Serraj per bloccare i flussi migratori sta mettendo in ginocchio il sistema criminale dei trafficanti di esseri umani, spesso e volentieri tra i principali finanziatori del terrorismo islamico. Ecco perché il pericolo non si può sottovalutare e qualsiasi eventualità viene presa in considerazione. Persino quella che possano esserci ripercussioni di vario tipo, benché il nostro Paese finora si sia salvato perché, probabilmente, ritenuto dall'Isis piattaforma strategica per l'indottrinamento e il passaggio di jihadisti.

Una particolare attenzione viene riservata, in questi giorni, anche alle segnalazioni di mezzi di trasporto rubati, proprio perché, come già accaduto nel corso di altri attacchi terroristici in Europa, per lasciare una lunga scia di sangue si sono utilizzati camion, automobili, furgoni.

Restano osservati speciali gli obiettivi sensibili. A Milano il Duomo, la Scala, il Pirellone, a Roma il Colosseo, San Pietro, le sedi dei ministeri, ma anche le stazioni della metropolitana, la stazione Termini, anche se non si sottovalutano le manifestazioni pubbliche, i concerti, le sagre, gli eventi di vario tipo. Il piano per la sicurezza pubblica voluto proprio a inizio estate dal prefetto Gabrielli sarà rafforzato, proprio perché mai come adesso la paura sta crescendo. Ecco perché ieri mattina il ministro dell'Interno, Marco Minniti, a seguito dei tragici fatti di Barcellona, ha presieduto al Viminale una riunione straordinaria del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo (C.A.S.A.) alla quale hanno partecipato i vertici nazionali delle Forze di Polizia, dei Servizi di Intelligence e anche i rappresentanti della sicurezza di Spagna a Roma. Nell'ambito dell'incontro si è deciso che verrà emanata una circolare ai prefetti affinché, attraverso i comitati provinciali per l'ordine e sicurezza pubblica che saranno convocati con la partecipazione dei sindaci e in sinergia con le polizie locali, si svolga un attento monitoraggio relativamente agli eventi e alle iniziative già programmate sul territorio.

I vertici delle forze di Polizia e dei servizi di Intelligence hanno svolto, ognuno per la parte di propria competenza, un'approfondita analisi dello scenario internazionale, con particolare riferimento anche al nostro Paese. «Anche se l'attenzione rimane altissima - fanno sapere dal ministero - il livello della minaccia non cambia per l'Italia».

Il ministro Minniti ha chiesto di «tenere elevato il livello di vigilanza, rafforzando sul territorio le misure di sicurezza a protezione degli obiettivi ritenuti più a rischio, nonché verso i luoghi che registrano particolare affluenza e aggregazione di persone».

Nel corso del Comitato, inoltre, è stata espressa la più ferma condanna per l'atto terroristico di Barcellona ed è stata manifestata la più stretta vicinanza e il cordoglio per le vittime e l'augurio di una pronta guarigione per le persone rimaste ferite. La consapevolezza che questa sia una guerra contro il nemico silente che è il terrorismo islamico si fa sempre più concreta.

Un nemico che, purtroppo, si sconfigge solo battendolo sul tempo e con i mezzi adeguati prevenzione da mettere in campo senza attese.

Commenti