Guerra in Ucraina

Zuppi, missione a Mosca. Forse l'incontro con Putin. Kiev: "No a mediazioni"

L'inviato del Papa oggi in Russia: "Cerchiamo una giusta pace". Possibile vertice al Cremlino

Zuppi, missione a Mosca. Forse l'incontro con Putin. Kiev: "No a mediazioni"

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Dopo la missione a Kiev del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, si concretizza anche la seconda tappa dell'inviato di Papa Francesco per una missione di pace. Il porporato, infatti, arriva oggi a Mosca, dove resterà anche domani, «accompagnato da un officiale della Segreteria di Stato». «Scopo principale dell'iniziativa - si legge in una nota della sala stampa della Santa Sede - è incoraggiare gesti di umanità, che possano contribuire a favorire una soluzione alla tragica situazione attuale e trovare vie per raggiungere una giusta pace». «Rinnoviamo l'invito alle comunità ecclesiali e, in particolare, ai monasteri presenti sul territorio nazionale ad accompagnare con la preghiera la visita a Mosca» del cardinale Zuppi, sottolinea monsignor Giuseppe Baturi, segretario generale dei vescovi italiani. «Auspichiamo che questa nuova iniziativa possa contribuire al raggiungimento di una giusta pace».

Dura la reazione di Kiev all'annuncio del viaggio. «La nostra posizione è chiara e l'abbiamo espressa in modo molto aperto: non abbiamo bisogno di alcuna mediazione, e questo perché abbiamo avuto cattive esperienze. Non ci fidiamo della Russia», sottolinea il capo dell'ufficio del presidente ucraino, Andryi Yermak, precisando però che se dovesse ottenere risultati sui problemi dei bambini deportati in Russia e sulla scambio dei prigionieri, questi sarebbero benvenuti. Sono passate tre settimane dalla missione di Zuppi a Kiev, durante la quale aveva incontrato il presidente Zelensky e i suoi più stretti collaboratori, la vicepremier Iryna Vereshuck, i referenti dell'esecutivo per i problemi umanitari, il commissario parlamentare ucraino per i diritti umani, Dmytro Lubinets. «I risultati di tali colloqui - informava una nota della Santa Sede alla fine della missione - come quelli con i rappresentanti religiosi, nonché l'esperienza diretta dell'atroce sofferenza del popolo ucraino a causa della guerra in corso, verranno portati all'attenzione del Santo Padre e saranno senz'altro utili per valutare i passi da continuare a compiere sia a livello umanitario che nella ricerca di percorsi per una pace giusta e duratura». Anche a Mosca, l'obiettivo della missione in questa fase è soprattutto quello dell'«ascolto» e dell'incoraggiamento di «gesti di umanità».

Dopo i giorni difficili appena trascorsi in Russia con la ribellione della Brigata Wagner, resta aperto lo spazio per negoziati «umanitari», in particolare per la questione - sollecitata con forza da Kiev - del possibile ritorno in patria dei bambini ucraini deportati in Russia: accusa che è costata tra l'altro a Vladimir Putin l'incriminazione per «crimini di guerra» dalla Corte internazionale dell'Aja. Non è ancora chiaro chi incontrerà Zuppi. È probabile, come spiega il fondatore di Russia Ecumenica, don Sergio Mercanzin, che possa avere un faccia a faccia con il Patriarca di Mosca Kirill. Mentre per padre Stefano Caprio, docente al Pontificio Istituto Orientale, grande esperto di Russia dove è stato missionario, non è da escludere che l'inviato del Papa possa incontrare Putin. L'ipotesi non viene scartata.

«Un incontro con un cardinale romano potrebbe fare comodo a Putin. È evidente che, in questa visita, la questione della guerra con l'Ucraina non dico che parta in secondo piano ma emotivamente l'argomento fondamentale è la riconciliazione interna tra i russi», dice all'Adnkronos.

«Il valore della visita a Mosca è molto alto. Considerando poi gli ultimi eventi, direi anche che l'urgenza e la disponibilità alla pace mi sembrano accresciute», sottolinea da parte sua monsignor Paolo Pezzi, arcivescovo metropolita della Madre di Dio a Mosca.

«Direi che è molto importante che si sia riusciti ad organizzare questa visita proprio adesso», prosegue in un'intervista all'agenzia cattolica Sir.

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