Il premier: "Ecco la rivoluzione liberale anti crisi"

L'annuncio del premier: per garantire la più ampia libertà d’impresa e dare luogo ad una vera e propria "rivoluzione liberale" il governo procederà prima con una legge ordinaria e poi con la revisione dell’articolo 41 della Costituzione

Il premier: "Ecco la rivoluzione liberale anti crisi"

Roma - "So che la crisi è stata dura, ma sono sicuro che la ripresa esiste e si fonda soprattutto sul fattore psicologico". È quanto ha spiegato Silvio Berlusconi concludendo il suo intervento all’assemblea della Confcommercio. "Bisogna avere fiducia nel futuro e non lasciarsi prendere dal pessimismo che certe parti della sinistra e della informazione diffondono a piene mani", afferma il presidente del Consiglio. Il Cavaliere sottolinea che l’Italia ha cominciato l’anno "meglio di Francia e Germania. La produzione è aumentata, siamo nella direzione giusta", osserva Berlusconi.

Rivoluzione per libertà d'impresa Per garantire la più ampia libertà d’impresa e dare luogo ad una vera e propria "rivoluzione liberale" il governo procederà prima con una legge ordinaria e poi con la revisione dell’articolo 41 della Costituzione. Il premier assicura che la riforma consentirà di evitare di "passare il calvario" di autorizzazioni se si vuole, ad esempio, aprire un negozio in un’altra città o di aprire "una pizzeria senza richiedere nessuna autorizzazione con lo Stato che a posteriori avrà la possibilità, entro 30, 60 o 90 giorni, di effettuare controlli" è stata definita dal premier "un missile a due stadi".

Prima legge ordinaria, poi costituzionale Sarà fatta "prima con una legge ordinaria poi con la revisione dell’articolo 41 della Costituzione", ha spiegato Berlusconi precisando che la Carta distribuisce al massimo le responsabilità e i controlli poiché è stata scritta dopo venti anni di regime fascista.

Passaggio tra le forche caudine "Tra il dire e il fare c’è di mezzo non solo il mare, ma un oceano".

Il capo del governo assicura di voler continuare nel suo programma di riforme, ma - spiega - "quando un imprenditore come me pensa di contrattare poi si scoraggia perché per arrivare ad un risultato concreto, partendo da un’iniziativa chiara, bisogna passare attraverso le forche caudine con tante difficoltà che a volte mi viene da dire: Ma chi me lo fa fare, torno a fare quello che facevo prima, oppure me ne vado in pensione".

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