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Il pretendente al trono di Francia difende la memoria di Francisco Franco

Luigi di Borbone, nipote della figlia del dittatore: «Ha creato la classe media spagnola, costruito dighe e strade, evitato l'instaurazione del comunismo. Certo, c'è stata una guerra civile, ma lui non l'aveva voluta. Zapatero sta cancellando la storia, è inaccettabile»

Accalorata difesa della «eredità» nazionale lasciata da Francisco Franco alla Spagna in una intervista rilasciata a un settimanale spagnolo da Luigi di Borbone, nipote della figlia del dittatore e pretendente al trono di Francia e al titolo di duca di Anjou. «Franco ha creato la classe media spagnola, costruito dighe e strade, evitato l'instaurazione del comunismo. Certo, c'è stata una guerra civile, ma lui non l'aveva voluta» afferma Luigi, 36 anni, nell'intervista a «Hoy Corazon».

Il governo spagnolo, si è lamentato, sta «cancellando l'eredità» del suo bisnonno. Luigi è nipote di Carmen Franco, figlia unica del dittatore, sposata in prime nozze con un Borbone. Ha la doppia nazionalità, spagnola e francese, si dichiara monarchico ma «non antirepubblicano», e propugna l'insediamento in Francia di una «monarchia costituzionale».

Il generale Francisco Franco è stato fra gli artefici del sollevamento militare del 1936 contro la Seconda Repubblica spagnola, che ha innescato la sanguinosa Guerra Civile da lui vinta nel 1939. È rimasto al potere fino alla morte, nel 1975. In Spagna ci sono ancora migliaia di fosse comuni nelle quali i miliziani franchisti hanno gettato i corpi di oltre 100 mila oppositori.


«Tolgono le statue, ribattezzano le strade: è imperdonabile» ha detto Luigi di Borbone dell'operato dell'attuale governo spagnolo del premier socialista Josè Luis Zapatero, che ha fatto approvare dal parlamento quattro anni fa la legge della «Memoria storica», che prevede la progressiva cancellazione dei simboli del franchismo.

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