Sono stati prosciolti da ogni accusa il comandante dellVIII gruppo della Polizia municipale di Roma, Antonio Di Maggio, e altri cinque vigili accusati di aver picchiato un immigrato senegalese durante una operazione per la repressione della pirateria audiovisiva. A dichiarare il non luogo a procedere per non aver commesso il fatto per i sei indagati è stato il gup Maria Teresa Covatta al vaglio della quale era finita la richiesta di rinvio a giudizio di Di Maggio e dei vigili Roberto Pregagnoli, Nello Cesarini, Aldo Mulas, Sergio Ierace e Sandro Mancini, per lesioni, ingiurie, violazione di domicilio e danneggiamento. Il caso risale al 4 marzo del 2005 quando, nellabitazione di amici di Gueye Abdou Khoudia, cittadino senegalese assistito nel procedimento dagli avvocati Enrico Liberati e Luca Milani, fecero irruzione i vigili urbani. Secondo lesposto presentato dal senegalese, i vigili avrebbero forzato la porta dellabitazione e, dopo aver notato numerosi oggetti (cd e borse) che lextracomunitario sostiene di commerciare con regolare licenza, «senza alcuna provocazione» si sarebbero accaniti su di lui «prendendolo al collo - è detto nella denuncia - e colpendolo più volte al volto, ai fianchi, e spruzzandogli negli occhi una sostanza irritante contenuta in una bomboletta a gas».
Gli avvocati Liberati e Milani hanno annunciato che impugneranno la sentenza.
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