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Pugni e monetine: a Roma la tribuna ha perso l’onore

Dal caso Frisk alla rissa di coppa, l’Olimpico non è caldo solo in curva. Giraudo: «I maleducati ci sono sempre». E querela Agroppi

Marcello Di Dio

da Roma

Stadi vuoti per la Coppa Italia? La risposta arriva dall’Olimpico: 52mila spettatori per un quarto di finale, pure se di prestigio come Roma-Juve. Ma il principale stadio romano è ormai diventato una specie di polveriera. Ogni settore ha regalato momenti di tensione: le monetine piovute dalla tribuna d’onore (ferito l’arbitro Frisk) e dalla tribuna Tevere (centrato il fischietto di Bari Paparesta durante l’ultima stracittadina) o gli striscioni nazifascisti di domenica in curva sud. Fino al parapiglia di mercoledì sera. Avvenuto addirittura in tribuna autorità e che ha coinvolto l’odiatissima triade juventina Giraudo-Moggi-Bettega.
Non è la prima volta che i dirigenti bianconeri si trovano in situazioni spiacevoli all’Olimpico: in un Roma-Juve di qualche anno fa, furono costretti ad abbandonare la tribuna e a seguire il match davanti alla tv nello spazio riservato ai vip. Mercoledì è rimasto coinvolto soprattutto Roberto Bettega, che ha avuto un acceso scambio di vedute con alcuni spettatori romani. Toni poco amichevoli, insulti a raffica verso il dirigente juventino. Accusato da alcuni di aver imitato il gesto del «quattro» di Totti (immortalato sulle magliette dopo la quaterna che i giallorossi inflissero alla Juve nel 2004) nel match del campionato di quest’anno all’Olimpico - finito 4-1 per i bianconeri -. Anche se quest’episodio non ha mai trovato conferme. Nel parapiglia viene colpito un funzionario di un’ambasciata straniera (sembra argentina), pronto ora a far partire querele.
«Qualche maleducato c’è sempre - commenta l’episodio l’amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo -. Spero che il Coni controlli chi frequenta la tribuna autorità, visto che è di sua gestione. Ringrazio la Roma per l’assistenza che ci ha dato in questa occasione, ma trovo scandaloso quanto è successo. E tre giorni prima ad Ascoli avevamo assistito a un presidente (Benigni, ndr) che aizzava una tribuna». Ieri sono arrivate le scuse del Coni che fa però sapere in una nota che «la gestione (inteso come rilascio dei biglietti di accesso e assegnazione dei posti) di questo spazio dell’Olimpico è attualmente - per impegno contrattuale - suddivisa tra il Coni e la società di turno ospitante. Nel quadro dei lavori di miglioria previsti per l’impianto, si opererà adeguatamente per dare una nuova disciplina (anche di carattere strutturale) allo spazio in questione».

Giraudo, intanto, querelerà Aldo Agroppi che a una radio romana, come riferito dallo stesso dirigente, aveva parlato di rammarico per non essere stato presente alla tentata aggressione di Roma.

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