Quando la fotografia è un attimo immortale

Le fotografie irrompono nella nostra vita: siamo circondati, accerchiati, talvolta oppressi dalla loro persistenza sui libri, sui giornali, sui tram, al supermercato, nelle confezioni, nei pieghevoli e poi ovviamente nei cassetti dei ricordi o esposte nelle nostre abitazioni. È come ascoltare con gli occhi, perché una fotografia si fa per ricordare, per scoprire, per denunciare, per emozionare, per scandire il tempo, per affascinare. O più semplicemente per sognare. Ed è proprio il mondo onirico che ritroviamo nei fotogrammi di Agnes Spaak, attrice e fotografa francese che ha aperto ieri a Milano, a Palazzo Isimbardi, la mostra «Le rêve dans un rêve» grazie alla collaborazione con l'Assessorato Moda Eventi Expo della Provincia di Milano.
Sono 22 le fotografie dell'artista presentate, alcune delle quali inedite e realizzate per l'occasione, che offrono una chiave di lettura della realtà unica nel suo genere, capaci di suscitare emozioni profonde che ci portano in un altro mondo attraverso la nostra immaginazione, i nostri ricordi o appunto i nostri sogni. Sono fotografie dell'anima, la nostra. All'interno della mostra Agnes Spaak ospita una serie di scatti realizzati da Darko Labor, artista croato che raffigura per lo più donne anziane, incontrate sulle strade di Zagabria, con il volto segnato dal tempo. Una realtà onirica, quella della Spaak e l'altra, quella di Labor, realista ma entrambe capaci di riuscire a trascendere il nostro tempo.

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