Roma

Quando l’arte sposa l’intrattenimento

Liquori inesistenti, racchiusi in bottiglie vuote, lanciate in aria per stupire. Così ha avuto inizio l’inaugurazione del nuovo Art Studio Café in via dei Gracchi, organizzata dalla geniale Tiziana Rocca per la famiglia Savelli. L’Art Studio nasce come un punto di incontro che intende unire arte ed intrattenimento in un nuovo binomio vincente, proponendo, infatti, attività creative e culturali in una sede che ospita anche un caffè capace di servire piccoli pasti fra tradizione classica e moderna originalità.
Si tratta di un nuovo percorso d’arte in costante evoluzione: si possono, infatti, frequentare corsi di pittura, mosaico e ceramica, in un clima di stimolante creatività. La serata ha voluto celebrare un legame unico tra l’aspetto artistico e quello ludico della vita. L’idea nasce dalla Savelli arte e tradizione, attiva a Roma dal 1898 nel settore delle arti decorative, che intende offrire al pubblico romano di tutte le età, l’occasione di un’esperienza formativa e divertente. La capitale sente sempre più il bisogno di luoghi deputati all’arte, che offrano anche l’opportunità di imparare a fare arte e non solo fruirla attraverso le varie esposizioni.
All’Art Studio, dunque, è possibile destreggiarsi tra corsi di ceramica, tecniche del mosaico e vedere così le piccole cose crescano per diventare opere d’arte. Un’esperienza entusiasmante che può accrescere la voglia di cimentarsi in nuove opportunità. Alla serata inaugurale hanno preso parte il regista Giulio Base, il giornalista e presentatore Alessandro Di Pietro e l’attore Enzo De Carlo. Tutti favorevolmente colpiti da quest’ambiente ricco di stimoli creativi, dove la fantasia sposa la realizzazione pratica di piccole e grandi opere, in un ambiente nel quale è possibile evadere dal frastuono quotidiano e, perché no, rifugiarsi in un mondo proprio, fonte di inesauribili invenzioni.
A tenere i corsi, giovani insegnanti provenienti perlopiù dall’Accademia delle Belle Arti, capaci di creare un’atmosfera serena nel segno delle materie «ricreative». Si è ben lontani dall’enorme esposizione mediatica che avvolge ormai la società dei consumi.

È una nuova realtà dell’atmosfera raffinata dell’arte, rappresenta un nuovo modo di creare e presentare un’opera ma, soprattutto, di ricevere sensazioni tattili e visive, dalle quali imparare un meraviglioso «mestiere».

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