Cultura e Spettacoli

Quando la matematica incontra le scienze umane

In libreria il terzo volume dell'enciclopedia di Einaudi sulla disciplina scientifica per eccellenza. Molti studiosi prestigiosi mettono in luce i suoi rapporti con musica, letteratura, arte, cinema, filosofia e giochi

Terrore di milioni di studenti. Incubo per altrettanti. Salvezza per qualcuno, ma soprattutto test di nervi per tutti a causa di quella proverbiale, quanto mitologica figura della «prof di aritmetica e geometria» che scolpiva, nell'immaginario maschile, un tipo particolarissimo di esemplare femminile. Tuttavia, a parte le considerazioni antropologiche, la matematica, disciplina scientifica per eccellenza, è forse una partner irrinunciabile quanto frequente dell'universo umanistico. Nonostante nessuno sia portato a considerarlo. Tuttavia, quando la matematica sposa le scienze umane ne escono racconti e considerazioni spesso di gran lunga più interessanti delle relazioni che la stessa materia intrattiene con argomenti affini o tutt'al più gravitanti nella stessa lunghezza d'onda come fisica, chimica e geometria. Per rendersene conto è sufficiente dedicare qualche ora alla lettura del terzo volume dell'enciclopedia «Matematica» dedicato a «Suoni, forme e parole» (Einaudi, pp. 800, euro 100).
Il tomo è costituito da una raccolta di saggi diversi, leggibili quindi in ordine sparso, non rigorosamente nella successione stabilita dai curatori Claudio Bartocci e Piergiorgio Odifreddi, che affrontano i legami e quanto incida la matematica all'interno delle scienze umane. Ne esce così un quadro interessantissimo che affronta le applicazioni di questa materia alla musica e quindi quanto quest'ultima sia debitrice verso l'altra attraverso il pentagramma. Ma non solo. Le connessioni coinvolgono anche rami apparentemente privi di punti di contatto con la matematica. È il caso dell'arte, ad esempio. Partendo dalla pittura rinascimentale per avvicinarsi alla contemporaneità, studiosi italiani e stranieri raccontano quanta influenza si possa trovare su dipinti illustri. Nei giochi di luce incrociati. Nella prospettiva. Perfino nel giro degli sguardi dei personaggi rappresentati. Ne escono forme simboliche, spesso contrappunto di convinzioni religiose, filosofiche e culturali del tempo.
Ma la matematica che sottende al calcolo combinatorio di molti giochi come scacchi, go, il calcio del filosofo ed altri ancora, purché estranei alla sorte e alla fortuna, è una componente importante anche al cinema. Il caso più recente è forse quello di «Proof» che trattava appunto della vita di un illustre matematico e della figlia che lo ha assistito fino agli ultimi giorni, ma non si può dimenticare «Rio Bravo» conosciuto in Italia con il titolo di «Rio Grande», opera di Howard Hawks con John Wayne, nella quale i riferimenti alla matematica sono molteplici pur trovandoci nel vecchio West. Non si dimentichi infine letteratura e filosofia.

Anche in questi campi del pensiero umanistico, la matematica riesce a ritagliarsi una parte e un ruolo fondamentale nei personaggi che la animano, come nelle riflessioni inerenti ad esempio allo studio dei linguaggi, un ramo che unisce linguistica e addirittura informatica con le sue nuove forme di comunicazione.

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