Quando il Mossad beffò i terroristi nella notte di Entebbe

Quando il Mossad beffò i terroristi nella notte di Entebbe

Il Mossad, per gli israeliani semplicemente l’Istituto, è considerato uno dei più efficienti servizi segreti del mondo. Fondato nel 1948 insieme con lo Stato di Israele, ha contribuito in modo decisivo non solo alla sopravvivenza del giovane Stato ebraico, ma anche al suo affermarsi come temibile potenza regionale. Un obiettivo indispensabile nel contesto mediorientale, che vede da 59 anni l’«entità sionista» (come la chiamano sprezzantemente coloro che negano il diritto stesso di Israele ad esistere) circondata da Paesi arabi tendenzialmente ostili e preponderanti per popolazione ed estensione territoriale.
La storia del Mossad ha dunque, in parallelo con quella dello stesso Israele, il fascino delle cause apparentemente impossibili. L’affermarsi nel mondo della sua fama passa attraverso alcuni episodi divenuti celebri. Il primo in ordine di tempo, e forse anche di importanza, è la cattura del gerarca nazista Adolf Eichmann, uno dei principali responsabili dello sterminio sistematico di milioni di civili ebrei durante la seconda guerra mondiale. Eichmann, che si era rifugiato sotto falso nome in Argentina, fu rintracciato dall’agente Zvi Aharoni. Sequestrato nel 1960 da un commando del Mossad al termine di un paziente lavoro organizzativo e condotto avventurosamente in Israele, Eichmann subì nel 1961 un famoso processo durato tre mesi la sua condanna a morte fu eseguita nel maggio 1962.
Se l’operazione Eichmann dimostrò al mondo l’abilità del Mossad nella specialità «blitz con rapimento», la guerra dei Sei giorni del 1967 mise in luce l’eccellenza dell’intelligence israeliana in occasione di un conflitto. Le informazioni raccolte permisero non solo di tener testa a una coalizione nemica formata da cinque Paesi (Egitto, Siria, Giordania, Libano e Irak) ma di contrattaccare trionfalmente, rendendo possibile la conquista di ampi territori.
Ma forse l’episodio più spettacolare fu quello di Entebbe, avvenuto nel 1976. L’abilità del Mossad fornì l’indispensabile base per l’operazione di salvataggio di 103 ostaggi israeliani o ebrei, trattenuti nell’aeroporto ugandese dopo un dirottamento di un volo di linea Air France compiuto da terroristi palestinesi e tedeschi di estrema sinistra. Fu un blitz di 30 minuti passato alla storia e conclusosi con la liberazione di tutti gli ostaggi tranne tre e con la perdita di un solo militare isrealiano.
Al Mossad vanno attribuite innumerevoli altre operazioni di grande rilievo, tra cui l’intercettazione del discorso - fino ad allora mantenuto segreto dai sovietici - con cui Nikita Kruscev denunciò nel 1956 i crimini di Stalin; l’eliminazione dei responsabili della strage di atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco del 1972; e probabilmente l’uccisione del terrorista palestinese Abu Jihad.
La fama di infallibilità del Mossad attribuitagli dai media è certamente ingigantita ed eccessiva, e non mancano casi di imbarazzanti insuccessi, come ad esempio la mancata previsione dell’attacco arabo a Israele nella guerra del Kippur del 1973.

Ma complessivamente è tuttora corretto definire il servizio segreto israeliano come uno dei più validi del mondo.
Successi, fallimenti e retroscena dell’attività del Mossad sono il tema del terzo Dvd della serie «Intelligence» in vendita da domani con il Giornale al prezzo di 7,90 euro.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica