Quando la politica finisce sulla tela

Una vita sempre in prima linea e una passione, quella per l'arte, coltivata con altrettanta costanza. Correvano gli anni ottanta e Augusto Casarino - genovese, oggi presidente del Circolo Giorgio Almirante - esordisce come vignettista sulle pagine dell'«Oca Giuliva», inserto ospitato sul mensile del Fronte della Gioventù, «Dissenso», con una serie di strisce intitolate «La Prima Repubblica in fumo». Dalle pipe dei protagonisti della vita politica, come Pertini e Lama, escono nuvole di fumo in cui si materializza la sua satira ironica e pungente. La ricerca di spazi d'espressione «non omologati» per chi s'impegna nella pittura, nella grafica, nella musica e nella cultura in generale, è un interesse che Casarino porta avanti durante gli anni del Fronte delle Gioventù e in quelli -intensissimi- trascorsi al Circolo Culturale Dissenso, nella sede di via XX Settembre.
Dalla grafica alla pittura il passo è breve: a metà degli anni ottanta scopre l'olio su tavola e inizia a dipingere, senza piegarsi ai dettami accademici e seguendo sempre il proprio istinto. Nascono così - nel tempo risparmiato all'impegno politico - interni domestici, nature morte e campi assolati. Ritratti di bambini e di giovani donne: corpi e volti scolpiti in una pittura a tratti impetuosa ma sempre attenta alla modulazione del colore e della luce, medium privilegiati per l'introspezione. Fra i soggetti prediletti da Casarino, la donna, che abita spazi crepuscolari.

Anche nei dipinti più solari si annida sempre un ricercato intimismo, un istinto alla riflessione: lo stesso che ha guidato la sua mano nel dipingere un ritratto di Giorgio Almirante, donato alla moglie Assunta quattro anni fa e che gli ha suggerito una tela ispirata al Cristo degli Abissi, regalata a Gianfranco Fini in occasione della sua immersione per il ritorno della scultura nel mare dell'Abbazia di San Fruttuoso di Camogli.

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