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Quando il social è “casuale” e utile

Chi ha detto che il social è solo intrattenimento? In un nuovo social game, il piacere del gioco e della casualità si unisce alla possibilità di nuovi rapporti umani e lavorativi. Per chi Una risposta tutta italiana per chi inizia a essere un po’ stanco di Facebook...

Quando il social è “casuale” e utile

Poco più di due mesi fa partiva Griddix-the web democracy, il primo Social Game italiano interamente basato sulla casualità delle relazioni. Con più di 1.540.000 utenti unici e più 10.049.000 pagine viste solo nel mese di febbraio sta già diventando un caso nel campo dei Social Network. Chiediamo a Sergio Barbesta, ideatore del progetto, quale è stata la risposta del pubblico e quali sono gli sviluppi futuri previsti.

Dottor Barbesta, a poco più di due mesi dal lancio di Griddix, come è stata la risposta del pubblico a questo nuovo social game?
Direi che i risultati non si sono fatti attendere: nei primi due giorni abbiamo registrato più di 600 iscritti; ad oggi gli utenti sono già millecento, un’utenza molto variegata e soprattutto italiani. Al di là dei numeri, quello che più ci ha sorpreso è che tra gli iscritti ci sono anche molte persone sopra i 50 anni. Questo dato sottolinea come Griddix sia un prodotto social sostanzialmente diverso da Facebook, il cui pubblico è notevolmente più giovane. Il social network americano è infatti percepito come uno strumento di incontro e condivisione per i più giovani; Griddix, invece, è riuscito a posizionarsi verso un segmento più maturo che ha voglia di conoscere persone nuove – completamente nuove - con cui scambiare informazioni e intrattenere rapporti, anche a livello lavorativo.

Oltre all’età, quali sono le differenze principali rispetto a Facebook?
Griddix nasce da un concetto diametralmente opposto a quello di Facebook. Su quest’ultimo si diventa amici di persone che già si conoscono o che comunque si è incontrato almeno una volta; in ogni caso si tratta sempre di legami forti, basati cioè su almeno una conoscenza comune. Griddix invece punta tutto sui legami deboli: cerca di far conoscere persone che non si sono mai viste né parlate e che non hanno nessuna conoscenza in comune, esattamente come quando in treno si inizia a chiacchierare con i propri vicini di vagone e non con quelli seduti tre vagoni in là. Gli iscritti si posizionano all’interno di una scacchiera potenzialmente infinita: le celle nere sono occupate dagli uomini, quelle bianche dalle donne. Il meccanismo, basato solo sul tempo di registrazione, è assolutamente casuale: mi trovo al centro di un quadrato formato da 9 persone, e posso parlare con i 4 uomini e le 4 donne immediatamente adiacenti a me, che non ho mai visto prima e che possono trovarsi anche dall’altra parte del mondo.

Può spiegarci il significato del nome “the web democracy”?
Può sembrare ambizioso ma è proprio questo il concetto alla base di Griddix: la democrazia della rete. Questo nuovo Social Game nasce dalla volontà di creare su Internet uno spazio in cui tutti gli utenti abbiano le stesse possibilità, indipendentemente dalla loro condizione sociale o dal loro aspetto fisico, dalla lingua o dal paese in cui vivono. E’ proprio da questa casualità che può nascere la democrazia delle relazioni umane e creare le premesse per nuove opportunità in termini di conoscenze ma anche di opportunità di business.

Un social game utile per il business? Può spiegarci meglio questo concetto?
In un periodo di crisi come questo, dove più di un 1/3 dei giovani in Italia è senza lavoro, pensiamo che la possibilità di allargare la propria cerchia di conoscenze sia fondamentale da un punto di vista lavorativo. Poter entrare in contatto con persone completamente nuove, secondo studi accertati dà vita a nuove opportunità lavorative. Diciamo, per esempio, che io sono il responsabile di un’azienda di software e mi iscrivo a Griddix; come “vicino” di griglia mi ritrovo, per caso, un neolaureato in informatica. La prossimità sulla griglia permetterà di scambiarci informazioni via chat e via messaggi privati, creando magari anche la possibilità di un incontro per un colloquio. La prossima frontiera di Griddix è infatti rappresentata dalla possibilità di passare dal mondo virtuale a quello reale; per questo stiamo studiando per introdurre nel sistema la geolocalizzazione dei profili.

In cosa consiste la geolocalizzazione?
Attraverso la geolocalizzazione è possibile vedere da dove si è loggato un utente l’ultima volta che è entrato in Griddix. In questo modo posso eventualmente scegliere di diventare amico di una persona proprio in base all’interesse che ho rispetto al luogo da cui si è loggata. Se, per esempio, vedo che un utente si è loggato da una località che voglio conoscere, per scopi turistici o lavorativi, posso prima di tutto cercare di “spostarmi” sulla griglia fino ad diventarne il vicino per scambiare informazioni; lo step successivo, che per noi rappresenta la naturale evoluzione del Social Game, è che da un dialogo solo virtuale possa nascere anche un dialogo reale. E’ chiaro, poi, che il modo in cui questi incontri si evolveranno dipenderà completamente dalla volontà degli utenti: noi semplicemente offriamo la possibilità di nuove conoscenze da cui possono nascere opportunità sia personali che lavorative che permettono di superare i limiti imposti dalla geografia, dalle classi sociali o dall’aspetto fisico.

Diceva prima che gli iscritti al momento sono soprattutto italiani. Avete intenzione di raggiungere anche il pubblico straniero? E se sì, può spiegarci come? Per far sì che la griglia diventi veramente mondiale, come vogliamo, dobbiamo necessariamente allargare il raggio di azione anche all’estero. Abbiamo già aperto, due settimane fa, il nostro programma di Affiliazione a chiunque possieda un sito od un portale. Per crescere oltre i confini nazionali siamo alla ricerca di partnership e finanziamenti a livello internazionale per poter avviare rapporti di collaborazione con partner locali. E’ solo infatti agendo a livello locale che, pensiamo, possiamo veramente raggiungere il pubblico straniero dando vita ad una democrazia del web davvero mondiale. Vorrei chiudere con una citazione di Albert Einstein che mi è molto cara: “Solo quelli che sono così folli da cambiare il mondo, lo cambiano davvero.

” Siamo fiduciosi: il mondo, per noi, non è mai stato così piccolo.

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