Controcultura

Quando "Yesterday" era un brano sulle uova. I segreti dei Beatles

In un libro gli "scarafaggi" nota per nota. Peter Sellers recitò "A Hard Day's Night" come fosse Shakespeare: andò in classifica

Quando "Yesterday" era un brano sulle uova. I segreti dei Beatles

Originariamente Yesterday si intitolava Scrambled Eggs e diceva «Have an omelette with some Muenster Cheese», parola di Paul McCartney e di Steve Turner, che ha scritto i mille aneddoti di tutte le canzoni dei Beatles nel libro The Complete Beatles Songs (Edel, pagg. 352, euro 40).Love Me Do a un primo ascolto sembrava l'ennesima canzone d'amore adolescenziale dell'epoca, con la parola «amore» ripetuta ben 21 volte. Ciò che la differenziava era una sfumatura gospel-blues nelle voci e soprattutto l'armonica di John Lennon. Lennon imparò a suonarla dal bluesman di Nashville Delbert McClinton (e la utilizzò in sole sei canzoni dei Beatles) che incontrò in un teatro di Brighton nel giugno 1962, quando i Beatles facevano da spalla alla star americana (poi completamente dimenticata) Bruce Channel. Paul McCartney, che compose il pezzo con Lennon, dichiarò poi in un'intervista: «Love Me Do è stata la nostra più grande canzone filosofica, e per renderla semplice e veritiera, significava che doveva essere veramente semplice».

With The Beatles, il loro secondo album, completato in cinque mesi, volò dritto al numero 1 delle classifiche inglesi e con il titolo Meet The Beatles conquistò anche quelle americane. Nel disco c'è She Loves You, il brano che fa esplodere definitivamente i «baronetti» con quel beat incalzante, una ricca armonizzazione e gli «yeah yeah yeah» e gli «wooo» tanto moderni. Divenne il singolo più venduto del decennio. John e Paul scrissero il brano a Newcastle dopo aver suonato al Majestic Ballroom di Newcastle il 26 giugno 1963. She Loves You, scritta in albergo con le chitarre acustiche, si ispira a Forget Him di Bobby Rydell ma parla di un fidanzato un po' imbranato e lo incita a darsi una mossa. A Hard Day's Night, che dà il titolo anche al primo film dei Beatles (pare che il titolo sia nato da una frase di Ringo, entrato in studio di registrazione al mattino e poi uscito stravolto con il buio) non solo lanciò i Beatles in America, ma fu ripresa alla radio da Peter Sellers, che la declamò come un monologo shakespeariano e la portò - in versione parlata - nella Top 20 britannica. And I Love Her è il primo brano acustico dei Beatles (persino Ringo suona i bonghi) ed è - secondo Paul - «la prima canzone che mi ha lasciato veramente un segno». Paul, pioniere del rock'n'roll che non disdegnava la musica popolare e quella del music hall che ascoltava da bambino in famiglia. Probabilmente il brano è dedicato alla sua fidanzata di allora Jane Asher.

La scatenata Can't Buy Me Love fu scritta a Parigi come risposta al successo r'n'b di Berry Gordy Money, che la band aveva coverizzato in With The Beatles. Quando un giornalista chiese a Paul se fosse un pezzo sulla prostituzione, McCartney rispose che tutte le canzoni erano aperte a ogni interpretazione. Nell'album Live at the BBC c'è I'll Be On My Way, unico brano inedito di Lennon-McCartney, poi passata a Billy J. Kramer e The Dakotas. Il brano - che faceva il verso al primo r'n'r, era stato scritto nel 1961 e fu molto criticato dallo stesso Lennon, mentre McCartney disse «che funzionava abbastanza bene». Tra i Beatles e i Beach Boys c'era una sana rivalità. Quando ascoltò Rubber Soul Brian Wilson rimase sbalordito dalla varietà di influenze e si mise al lavoro pubblicando Pet Sounds, uno dei dischi più celebri di tutti i tempi. Quando erano in India con Mike Love dei Beach Boys, i Beatles fra le altre scrissero Back In the USSR, come versione alternativa a Back In the Usa di Chuck Berry, già utilizzata come pretesto dai Beach Boys per California Girls e Surfin' Usa. L'attivista anti-rock David A. Noebel scrisse di Back In the USSR: «Lennon e i Beatles erano parte integrante dell'ambiente rivoluzionario e ricevettero elogi dalla stampa comunista».

I Beatles non hanno mai avuto problemi a parlare di droga, ma Lucy In the Sky With Diamonds, che fa pensare allo LSD anche per le iniziali delle parole chiave del titolo, in realtà nacque da un disegno a colori che Julian Lennon portò a casa dall'asilo e che ritraeva l'amichetta Lucy O'Donnell, che viveva a Weybridge, vicino alla famiglia Lennon.

Lo stesso John nel 1966 andò nel sud della Spagna per recitare nel film di Dick Lester Come ho vinto la guerra. Mentre riposava sulla spiaggia di Almeria prese a comporre Strawberry Fields Forever, concepita come un «talkin' blues». «Era una meditazione sulla sua convinzione, avuta fin da bambino, di essere in qualche modo diverso dagli altri; di vedere e sentire cose che gli altri non vedevano», commenta Turner. La prima versione, mai pubblicata ma conservata sui nastri spagnoli, si apre con la frase «No one is on my wavelenght» (Nessuno è sulla mia lunghezza d'onda) poi sostituita con il meno comprensibile ma anche meno arrogante «No one I think is on my tree» (Penso che nessuno sia nel mio albero). Comunque Strawberry Field era un edificio vittoriano in stile gotico a Woolton, su Beaconsfield Road, a pochi minuti da casa sua, acquistato dall'Esercito della Salvezza nel 1936, ed era un luogo in cui John andava con la zia Mimi e in cui cercava di intrufolarsi la sera con gli amici.

John temeva la perdita e scrisse Don't Let Me Down due mesi prima di sposare Yoko.

La scrisse quasi come un'implorazione e chiese a Ringo di darci dentro con la batteria «per darmi il coraggio di urlare».

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