Quattro passi nel Rinascimento a spasso tra Mantova e Sabbioneta

Quattro passi nel Rinascimento a spasso tra Mantova e Sabbioneta

Se Mantova conquista sempre i primi posti nella classifica delle città italiane dove si vive meglio, un buon motivo ci sarà. Anzi, a dire la verità, i motivi sono così tanti che un solo weekend non basta per scoprirli tutti: un passato illustre, impareggiabili gioielli architettonici da ammirare, una vita culturale frizzante che culmina ogni anno a settembre nel Festivaletteratura, per non parlare delle eccellenze gastronomiche. Forte di tutte le sue attrattive, la città «più romantica del mondo» secondo lo scrittore inglese Aldous Huxley e la «capitale dell'arte del buon vivere» per chi la visita oggi, ce la mette tutta per farsi apprezzare. Una delle ultime novità è l'idea della linea di bus Unesco che collega agevolmente Mantova e Sabbioneta, i due comuni gonzagheschi insigniti nel 2008 del titolo di Patrimonio dell'Umanità. Visitarle una dopo l'altra significa fare uno straordinario viaggio indietro nel tempo in pieno Rinascimento.
Prima tappa, Mantova. Amata da Virgilio, cantata da Torquato Tasso, definita da Baudelaire «un mondo addormentato in una calda luce», affascina con l'acciottolato delle sue stradine e delle sue piazze (piazza Broletto e Piazza delle Erbe su tutte), le chiese (dalla Basilica di Sant'Andrea progettata da Leon Battista Alberti alla curiosa Rotonda di San Lorenzo costruita nel 1083 da Matilde di Canossa), i sontuosi palazzi (come il Teatro Bibiena, gioiellino barocco inaugurato da un concerto del quattordicenne Mozart). Una città da girare a piedi seguendo gli appositi itinerari (il percorso del Principe o quello dedicato ai luoghi della fede, il percorso dei palazzi storici o quelli sulle orme di Virgilio, Giulio Romano e Mantegna), in bicicletta o anche in barca navigando sui laghi formati dal fiume Mincio.
A Mantova tutte le strade partono dalla centralissima piazza Sordello e il giro della città non può che cominciare da lì. I visitatori puntano senza esitare su Palazzo Ducale, la monumentale reggia gonzaghesca che copre un'area di 32.000 metri quadrati: un palazzo «in forma di città» con edifici, cortili e giardini che fu la reggia più grande d'Europa sino alla costruzione di Versailles. C'è da perdersi tra le sue 500 stanze, ma se la celebre Camera degli Sposi di Andrea Mantegna attualmente non è visitabile per le conseguenze del terremoto, altre grandiose «consolazioni» per gli amanti dell'arte comunque non mancano. Come la copia, quasi perfetta, dei Trionfi del Mantegna di Palazzo San Sebastiano o le meravigliose sale affrescate dei Giganti, dei Cavalli e della Psiche di Palazzo Te, capolavoro assoluto di Giulio Romano, costruito tra il 1525 e il 1535. In questo buen retiro fuori le mura voluto da Federico II come angolo di svago e riposo, per accogliere insieme all'amante Isabella Boschetti gli ospiti illustri con fastosi ricevimenti, sicuramente il piatto forte erano i favolosi tortelli di zucca, inconfondibili per l'armonia di sapore dolce-salato dato dalla mostarda. Un vero emblema della cucina mantovana che i turisti possono imparare a preparare nel laboratorio di cucina del ristorante Rigoletto (strada Cipata 10, www.ristoranterigoletto.it).
Dopo la sosta golosa si può partire alla volta di Sabbioneta. In bicicletta lungo la nuova pista ciclabile di 47 chilometri che attraversa i paesi del circuito delle Terre dei Gonzaga oppure con la linea di bus Unesco in vigore dai primi di marzo (partenza più volte al giorno da piazza Sordello; il biglietto costa 10 euro, gratis fino ai 12 anni, previsti sconti e agevolazioni per gruppi e famiglie). La città ideale del Rinascimento, progettata ed edificata da Vespasiano Gonzaga Colonna (1531-1591) nell'arco di oltre trent'anni, rimane un unicum da non perdere, ancora perfettamente conservata con le potenti mura difensive a stella, la pianta a scacchiera delle vie e il ruolo degli spazi pubblici e dei monumenti. Tre capolavori assoluti che valgono il viaggio sono gli affreschi della scuola di Bernardino Campi in Palazzo Giardino, la cavalcata di statue equestri a grandezza naturale di Palazzo Ducale e i volumi progettati da Vincenzo Scamozzi per il Teatro all'Antica, incantevole modello in miniatura del Teatro Olimpico di Vicenza. Scenografie perfette per girare una fiction storica (magari ispirata alla vita straordinaria di Vespasiano Gonzaga) o per trascorrere un indimenticabile week end.
Info: Mantova e Sabbioneta Patrimonio Mondiale Unesco, www.mantovasabbioneta-unesco.

it.

Commenti