L'articolo della domenica

Quegli anglosassoni così poco altruisti

Il mondo anglosassone costituisce una ci­vi­ltà totalmente diversa da quella europea con­tinentale

Il mondo anglosassone - Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Australia- costituisce una ci­vi­ltà totalmente diversa da quella europea con­tinentale. Fino al 1600 non c’era questa separa­zione. Ha inizio in Inghilterra con Hobbes e Loc­ke, secondo cui lo Stato non sorge dal desiderio di realizzare valori più alti, ma come strumento per garantire ai cittadini la pace e la proprietà. Il sovrano non deve additare al popolo nobili me­te, ma solo curarne gli interessi pratici. In segui­to Adam Smith mostrerà che la ricchezza delle nazioni è prodotta da chi persegue fini egoisti­ci. Bentham che anche quello che sembra altrui­smo è in realtà egoismo mascherato. Darwin che nell’evoluzione sopravvive chi ha un van­taggio competitivo sugli altri. Come in econo­mia, dove vince chi sa fare meglio concorrenza. 

Questo modo di pensare economicistico è stato esteso a poco a poco alla filosofia, alla sociolo­gia, alla psicologia. Per spiegare come nasce una formazione sociale gli anglosassoni imma­ginano sempre che la gente si riunisca in vista di un vantaggio, faccia un calcolo dei costi benefi­ci. Non è vero! Le chiese, i partiti, i sindacati, le nazioni si sono tutti formati attraverso movi­menti collettivi a cui la gente ha aderito per una spinta ideale, mossa dalla fede. Pensiamo alla nascita del Cristianesimo,dell’Islam,al Risorgi­mento italiano, alla Resistenza. Gli anglosasso­ni­non hanno mai fatto una teoria dei movimen­ti collettivi. E nemmeno una teoria dell’innamo­ramento perché scientificamente trovano as­surdo che due persone si gettino l’uno nelle braccia dell’altro prima di sapere che vantaggio ne avranno, se saranno ricambiati e felici.

Nel Medioevo la gente considerava scientifi­co solo ciò che era scritto in latino ed aveva l’im­primatur della Chiesa. Gli anglosassoni molto semplicemente leggono solo quello che è scrit­to in inglese e che è pubblicato da loro. Negli ulti­mi decenni hanno imposto questo loro modo di pensare anche in Europa. Oggi anche da noi nessuna idea viene considerata scientifica se non è scritta in inglese e approvata dall’accade­mia anglosassone. L’alta cultura europea, la fi­losofia, le scienze umane non hanno più niente da dire, sono sparite, ammutolite.

Domina solo l’economia coi suoi numeri,ma non ci sono più spiegazioni di ciò che succede veramente, e so­prattutto non ci sono più idee, progetti, mete, piani valori. 

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