Roma

«Quell’immagine sul vetro è il volto della Madonna»

Il volto della Madonna, ingentilito da un’aureola gialla e da un velo azzurro che si scorge dietro il capo, da una settimana appare sul vetro di una casa a Supino, paese di tremila abitanti a dieci chilometri da Frosinone. Una figura che appare distintamente al tramonto e che sta attirando nel paese ciociaro tanta gente, soprattutto curiosi. Ad accorgersi per primi di quell’immagine riflessa sul vetro sono state alcune donne che abitano nella frazione di Ortelle, ai piedi di Supino, una zona di campagna. La casa è di proprietà di un emigrato conosciuto da tutti come «Nello l’americano», e rimane chiusa per gran parte dell’anno in quanto l’uomo torna in paese solo per le ferie estive. E così alcuni parenti del proprietario, che hanno le chiavi in custodia, per alcuni giorni si sono comunque recati nell’abitazione e hanno pulito a puntino quel vetro della finestra della camera da letto al primo piano, affacciata su alcuni campi coltivati. «Macchè - racconta una delle donne - lo abbiamo pulito bene, col detersivo e con l’alcol, ma la sera, appena tramonta il sole, l’immagine appare di nuovo sul vetro. Per noi è inspiegabile, perché se non c’è il sole non può esserci neppure un riflesso».
La voce ha fatto velocemente il giro del paese, un borgo incastonato sui monti Lepini e che guarda sulla vallata di Frosinone, cimitero di tante fabbriche aperte con l’industrializzazione degli anni ’60 della vecchia cassa del Mezzogiorno e che ora stanno chiudendo una dopo l’altra. Una crisi sempre più forte (economica, ma anche di valori) cui ha fatto riferimento l’altro giorno il vescovo di Frosinone, monsignor Salvatore Boccaccio, durante la festa del patrono, e che su questo episodio di Supino lascia invece il commento a don Sergio Reali, giovane segretario generale della curia: «Non ne sapevamo niente, l’abbiamo appreso dai giornalisti. Riteniamo comunque debba trattarsi di un fenomeno scientificamente dimostrabile, anche se per forza di cose il nostro non è un giudizio definitivo». È invece lapidario il commento di don Antonino Boni, anziano parroco di Supino cui è affidata anche la cura del santuario di San Cataldo, luogo di culto assai frequentato dai pellegrini provenienti da tutto il Lazio: «Non so nulla, ho sentito solo qualche chiacchiera in paese. Non sono andato a vedere quella finestra e non ho nessuna intenzione di andarci, neppure per curiosità».
Sotto la casa di Ortelle, invece, questa mattina andrà il sindaco di Supino Alessandro Foglietta, di ritorno da Bruxelles dove fa l’europarlamentare, eletto nel gruppo di An: «Mi rendo conto che è ancora difficile e un po’ prematuro fare commenti, però sono una persona molto religiosa e tendo a pensare che si tratti di un segno divino, straordinario, una risposta alla fede e alla ricerca della fede della nostra gente». A Supino, del resto, apparizioni del genere non costituiscono una novità: nel 1988, sempre sul vetro di una finestra di una casa di campagna, a neppure un paio di chilometri dall’abitazione dove ora si sta verificando il fenomeno, i passanti videro apparire il volto di Cristo. La zona diventò luogo di autentico pellegrinaggio di migliaia di persone (provenienti anche da molto lontano) per circa un mese. Alla fine il procuratore della Repubblica di Frosinone, Paolino Dell’Anno inviò sul posto i carabinieri - con un blitz eseguito all’alba - per sequestrare quei vetri e indagare il pacioso proprietario della casa, un anziano contadino, per abuso della credulità popolare.

I vetri di quella finestra vennero poi esaminati dagli esperti del Cnr che non riscontrarono alcuna manipolazione, anche se il volto del Cristo scomparve.

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