Roma

Regione Fa discutere politici e sindacati il piano di riassetto della rete ospedaliera

Regione Fa discutere politici e sindacati il piano di riassetto della rete ospedaliera

Cresce il dissenso attorno al piano di riassetto delle rete ospedaliera della Regione Lazio voluto dal Governatore Piero Marrazzo. Ieri se n’è avuta una riprova in sede di audizione in Commissione Sanità dove le organizzazioni sindacali che operano nel settore, mediche e non, hanno esternato le proprie perplessità sull’iniziativa della maggioranza governativa regionale. La Fials Confsal, pur considerando che il decreto firmato da Marrazzo non è alla sua versione definitiva, ha affermato infatti che il riordino così come prospettato «riduce i servizi sanitari e penalizza i più deboli». Non solo: vengono penalizzate le strutture di emergenza così come il programma di assistenza dei malati cronici, quelli affetti da patologie tumorali e i portatori di handicap gravi. La Cosmed (la Confederazione sindacale dei medici dirigenti che accorpa Anaao/Assomed, Sds/Snabi e Fvm) va oltre e chiede «una radicale modifica» di questo piano di riordino della rete ospedaliera». Perchè, spiega il segretario regionale dell’Anaao/Assomed Donato Antonellis, «il piano è a scapito del pubblico, mentre la sanità privata, vera fonte di spesa, continua ad essere florida. Il documento non tocca gli accreditamenti e le università, e non prevede per queste ultime un contributo consistente in termini di riduzione dei posti letto, ma anzi un incremento di 330 unità che proponiamo di non attribuire». Occorre quindi rinviare il provvedimento ed attuare alcune politiche nel breve periodo che possano portare un risparmio effettivo come «disattivazioni e riconversioni mirate sulle strutture».
E sul fronte politico lo scontro si fa ancor più acceso. Il PdL chiede a gran voce che la bozza del Piano sanitario della Giunta Marrazzo vada cestinata e completamente rifatta. «Tutte le organizzazioni ascoltate in questi giorni - ha affermato Tommaso Luzzi, consigliere regionale PdL e membro della Commissione Sanità alla Pisana - si sono schierate contro questa bozza: dai sindacati alle parti sociali, dai sindaci di comuni in cui sono presenti strutture ospedaliere, fino ai cittadini che quotidianamente affrontano gravi problemi. Questo piano va ritirato e ne va presentato uno nuovo». Il vicepresidente della Commissione Sanità Domenico Gramazio ironizza sull’afa di questi giorni e dice che il caldo fa male a Esterino Montino. «La Regione Lazio - dice - è già stata commissariata e Montino non può scaricare tutte le responsabilità chiedendo ironicamente anche il commissariamento di Berlusconi e di Sacconi perchè se qualcuno va commissariato e va mandato a casa, questi sono Marrazzo ed il suo vice Montino, responsabili dello sfascio e della continua conflittualità all’interno della Sanità laziale». Ma critiche al piano arrivano anche all’interno del Pd. E’il caso del consigliere regionale Enzo Foschi il quale contesta il taglio dei posti letto all’ospedale Grassi di Ostia, mentre Fabio Valente, coordinatore del Circolo Sanità del XIII municipio affonda il colpo affermando che «la proposta fatta dal sub commissario governativo Morlacco prevede un’importante, ulteriore riduzione dei posti letto ospedalieri (13 al Grassi, 30 a Cpo e 124 al Di Liegro), va rigettata». La Ugl Medici chiede un rinvio del piano stesso «per definire meglio l’entità di ristrutturazione prevista e una tempistica diversa per l’attuazione».
L’agenda del vicepresidente regionale Montino prevede per questa mattina un incontro con i sindacati dei medici e per venerdì il ritorno in Commissione Sanità per fare il punto della situazione. Lunedì poi ci sarà la convocazione dei presidenti delle Province per una disamina territoriale del piano stesso.

Ma a questo punto si tratta sempre più di un percorso ad ostacoli.

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